Cecina o torta: delizia dorata

La rubruica Taglia e cuci...na che racconta il cibo (anche locale)

Taglia e cuci... na, la cecina (il disegno è a cura di Michele Bulzomì)

Taglia e cuci... na, la cecina (il disegno è a cura di Michele Bulzomì)

Pisa, 4 settembre 2022 - Cecina, come si chiama a Pisa, o 5 e 5 (che indicava il prezzo in centesimi di lire di torta e pane) a Livorno. L'origine è storica, si narra durante la battaglia della Meloria tra Pisa e Genova, quando tutti gli ingredienti vennero in contatto per gravi danni alla nave dei genovesi in una tempesta.  Ma c'è chi giura che già esistesse ai tempi degli antichi romani e anche prima. 

La cucino spesso in una teglia bassa antiaderente nel forno di casa al massimo della temperatura. Fondamentale rispettare le proporzioni: 250 grammi di farina di ceci, 750 di acqua tiepida. Mischio la farina, setacciandola, all'acqua. Poi lascio riposare il composto in una bacinella coperta da un canovaccio per almeno due ore mescolando ogni tanto. Verso quindi quattro cucchiai di olio extravergine di oliva sul fondo della teglia in modo omogeneo. Non riesco a usare quello di arachidi che apprezzano in molti, perché per me è troppo pesante. Aggiungo l'impasto e metto altri 4 cucchiai di olio mescolando solo in superficie. Inforno per 20-30 minuti (dipende dalla potenza dell'elettrodomestico) fino a far formare la crosticina sopra e sui bordi. Solo dopo aggiungo il sale e il pepe. Va servita caldissima. Io l'accompagno con la mia schiacciata integrale. Per tagliarla utilizzo la rotella taglia-pizza. Buona, buona e abbastanza leggera.