Caso Scieri, udienza preliminare il 17 luglio

Primo round a Roma per il giallo della Gamerra. A Pisa invece manca solo la fissazione della data: difensori al lavoro.

Emanuele Scieri, il giovane parà di leva siracusano trovato cadavere alla Gamerra

Emanuele Scieri, il giovane parà di leva siracusano trovato cadavere alla Gamerra

Pisa, 9 luglio 2020 -  I presunti responsabili dell’omicidio di Emanuele Scieri sono gli stessi nelle due inchieste, quella della procura ordinaria di Pisa e della procura militare di Roma, che si stanno riallineando nel percorso giudiziario pur restando parallele: Andrea Antico, 41 anni di Rimini; Alessandro Panella, di Cerveteri, 41 anni e Luigi Zabara, di Frosinone, 42 anni. A Roma il caso sarà davanti il gup il 17 luglio. Mentre a Pisa, si apprende, c’è da attendere la fissazione dell’udienza preliminare che sarà notificata agli indagati nelle prossime settimane contestualmente alla richiesta di rinvio a giudizio.

La procura ordinaria, infatti, a metà giugno ha chiuso una lunga inchiesta sul caso – se ne sono occupati il procuratore capo Alessandro Crini e il sostituto Sisto Restuccia – all’esito della quale ritiene i tre ex caporali responsabili di omicidio volontario aggravato da motivi futili e abietti; contesta invece il favoreggiamento a Salvatore Romondia, 73 anni, di Pisa, all’epoca aiutante maggiore e all’ex comandante della Folgore, generale Enrico Celentano, 76 anni. La soluzione della competenza sulla giurisdizione – il caso potrebbe già essere sollevato davanti il gup militare – indicherà dove sarà fatto l’eventuale processo sul giallo della Gamerra di Pisa: la morte del parà sicuracusano Scieri, trovato cadavere il 16 luglio 1999 e ucciso – secondo gli inquirenti – tre giorni prima, poche ore dopo essere arrivato per la leva nella città della torre. Per gli inquirenti pisani fu un atto di nonnismo: i tre ex caporali avrebbero sottoposto Scieri ad una violenza aggressione e quando questi cercò la fuga scalando la torre di asciugatura dei paracadute, Panella lo avrebbe rincorso aggiungendolo a 10 metri d’altezza, lo avrebbe percosso ancora con un oggetto contudente fino a provocarne la caduta dagli esiti mortali istantanei. Secondo la procura militare Scieri, sorpreso al cellulare (allora vietato), fu sottoposto ad una punizione finita in omicidio (tramite violenza ad inferiore): fu preso a botte, costretto a scalare la torre e anche in questo caso Panella avrebbe continuato a percuoterlo fino a che il 26enne, per lo stress fisico, perse la presa e cadde. I tre nonni si sarebbero dati alla fuga lasciandolo agonizzante quando poteva essere salvato. La procura di Pisa ha proceduto anche su presunte coperture per le quali è stato aperto il filone d’indagine sul favoreggiamento. Gli inquirenti contestano a Romondia una presunta telefonata che avrebbe fatto a casa Panella un’ora dopo il ritrovamento del cadavere ritenendo che si sia parlato proprio di questo.

Mentre Celentano non avrebbe saputo chiarire – e quindi riferire in merito al caso – le circostanze di una sua probabile presenza a Pisa la notte dell’omicidio (la cella telefonica della zona della Gamerra registra il cellulare fornitogli dalla Folgore alle 23.47). Intanto i legali stanno lavorando sulle ultime carte per completare il quadro difensivo con cui presentarsi dinanzi il primo giudice che affronterà il caso: lo studio degli atti della commissione parlamentare d’inchiesta sui quali era stato posto il segreto e che sono stati declassificati per utilizzo a fini processuali. Faldone nel quale ci sono le trascrizioni di 19 audizioni testimoniali e tre relazioni tecniche.

Carlo Baroni