Caso Ragusa: "La foto in pigiama ormai è un documento inutile"

L’avvocato Nicodemo Gentile, legale di parte civile per conto dell’associazione Penelope commenta lo scatto inedito trasmesso in tv

L’avvocato Nicodemo Gentile, legale di parte civile nel processo per l’omicidio di Roberta Ragusa

L’avvocato Nicodemo Gentile, legale di parte civile nel processo per l’omicidio di Roberta Ragusa

Pisa, 22 ottobre 2018 - «Quella foto è ormai un documento inutile perché mai prodotto prima» e quindi inutilizzabile ai fini del ricorso in Cassazione. L’avvocato Nicodemo Gentile, legale di parte civile per conto dell’associazione Penelope nei due giudizi di primo grado nei quali è stato condannato Antonio Logli, torna sulla vicenda della fotografia inedita mostrata dalla difesa del marito di Roberta Ragusa venerdì sera a Quarto Grado e nella quale si vede ritratta una donna piuttosto robusta che indossa un cappello e un cappotto colorato sopra un pigiama rosa.

Proprio quel pigiama, secondo i difensori di Logli, sarebbe l’indumento indossato dalla donna svanita nel nulla quasi sette anni fa al momento del suo allontanamento nel cuore della notte dalla casa di Gello. La fotografia non fa parte del fascicolo giudiziario e non è mai stata fornita agli inquirenti anche se è probabilmente quella che più di ogni altra avrebbe potuto fornire indicazioni chiare sulla corporatura di Roberta al momento della scomparsa e sul suo abbigliamento. Oggi quella foto non ha più alcuna rilevanza probatoria e, secondo la cugina romana dell’imprenditrice scomparsa, Marika Napolitano, «non è neppure certo che la donna ritratta in quella foto sia davvero Roberta». Tuttavia, conclude Gentile, «non c’è critica verso il servizio televisivo ma solo una riflessione sul fatto che Logli, sia pur legittimamente, ha optato per il silenzio dinanzi ai giudici e invece ha deciso di dare la sua versione in televisione».