Investito ragazzino in bici, è grave

Motociclista travolge il 14enne. In ospedale anche il centauro

Soccorsi (foto di repertorio)

Soccorsi (foto di repertorio)

Cascina (Pisa), 21 agosto 2018 - Una pedalata con gli amici per raggiungere i giardinetti a pochi chilometri da casa si è trasformata nel peggiore degli incubi per un adolescente che è stato ricoverato in Neurorianimazione, in prognosi riservata, a causa del politrauma riportato nello scontro con una moto. La comitiva, infatti, stava attraversando una stretta strada di campagna a Zambra – località del Comune di Cascina – quando ha incrociato il proprio destino con quello di un centauro. L’uomo viaggiava sulla corsia opposta, dietro a un’automobile che ha deciso poi di sorpassare. Quindi l’invasione di carreggiata con l’incontro inevitabile con i ciclisti. L’impatto è stato rapido e violento. La ruota dello scooter, secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, avrebbe centrato quella della bici guidata appunto dal quattordicenne. Immediata la chiamata al 118 che ha inviato sul posto due ambulanze per assistere altrettanti feriti. Insieme al ragazzino, infatti, è caduto rovinosamente a terra anche il motociclista che ha riportato però lesioni più superficiali.

«Eravamo seduti a tavola per la cena (erano le 21.30 di domenica, ndr) quando abbiamo sentito due schianti spaventosi – raccontano alcuni testimoni, i primi ad aver prestato soccorso –. Ci siamo precipitati fuori dal cancello e abbiamo visto la bici accartocciata accanto ad un ragazzino sanguinante. I compagni stavano bene, ma erano sotto choc, consapevoli di essersi salvati soltanto per un soffio. Un paio di metri più in là, un casco e una persona in lacrime per il dolore. È stata una scena agghiacciante». Una scena alla quale i residenti sono costretti da anni ad assistere. Raccolta firme, assemblee e manifestazioni, accompagnate da proposte per una viabilità alternativa a velocità ridotta: le loro proteste, per quella strada maledetta, sono cadute nel vuoto. «Ci hanno promesso il senso unico, ma il tempo passa e nulla cambia», chiosano. Intanto c’è chi si ingegna come può per difendersi dagli automobilisti sregolati, anche barricandosi dietro a cartelli di pericolo fai-da-te e alte trincee di pietra.

Elisa Capobianco