Una casa per i maltrattanti. Le femministe insorgono: "Così vittime a rischio"

Ma l’assessore Cardia difende l’idea di Conti

La violenza sulle donne, uno dei crimini più odiosi

La violenza sulle donne, uno dei crimini più odiosi

Pisa, 21 novembre 2018 - Si apre un altro fronte nella ‘guerra’ tra il Comune e la Casa della donna. Dopo il caso-Buscemi, l’associazione femminista insorge per la decisione del sindaco Michele Conti di aprire una casa-rifugio per chi maltratta le donne, lasciando nel proprio domicilio abituale le vittime di violenza e i loro figli. Una misura, contenuta nel programma di mandato recentemente approvato in consiglio comunale, che la Casa della donna definisce «inutile e pericolosa per le donne maltrattate e i loro figli».

Nel testo al paragrafo “Politiche di tutela alla genitorialità”, Conti scrive: «Nel caso di padri maltrattanti si dovrà invertire la tendenza per cui le madri e i figli sono costretti a trasferirsi in case rifugio, consentendo alle vittime di restare al proprio domicilio. Una soluzione pensata per ridurre, «soprattutto per i bambini, le cause di disagio e di stress» ma inaccettabile per le femministe: «Tutte le legislazioni, convenzioni e linee guida nazionali e internazionali – sottolinea la presidente Carla Pochini – prevedono che in caso di gravi maltrattamenti le donne e i minori vengano allontanati dal maltrattante e ospitati ad un indirizzo segreto proprio per garantirne la sicurezza. A Pisa, invece, caso unico al mondo, il sindaco vuole aprire una casa di accoglienza per uomini maltrattanti e lasciare donne e bambini alla mercé dei propri carnefici. La vergognosa nomina di Buscemi non bastava, adesso addirittura il sindaco vuole mettere a rischio la vita delle donne e dei bambini». E la coordinatrice del centro antiviolenza, Giovanna Zitiello, conclude: «Le case-rifugio, 55 in tutta Italia, sono l’unico luogo davvero protetto per salvarsi dalla violenza omicida di mariti e padri. Ci appelliamo a tutti i consiglieri comunali affinché chiedano il ritiro di questa proposta senza senso».

Sull’argomento interviene anche l’assessore alle politiche socioeducative Rosanna Cardia: «Non è la prima volta che in Italia si parla di misure per padri maltrattanti, sinceramente mi sorprendono queste reazioni più prevenute da elementi di carattere ideologico che non dall’autentica volontà di affrontare e risolvere i problemi. Sorprende ancora di più il fatto che la proposta di una casa per uomini violenti sia definita ‘inutile e pericolosa’ da parte di un’associazione che collabora strettamente con l’associazione Nuovo maschile di Pisa per offrire un servizio di ascolto rivolto proprio ad uomini autori di violenza. Un provvedimento del genere intende tutelare in primo luogo il minore. Uno spostamento forzoso comporta un trauma ulteriore, uno sradicamento dall’ambiente domestico. La Casa della donna non perde occasione per attaccare il Comune, evitando confronti».

Gab. Mas.