Traffico di droga sul "Deep web", blitz dei carabinieri: nove misure cautelari

Operazione dell'Arma: sei arresti e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Le transazioni finanziarie in alcuni casi avvenivano anche utilizzando Bitcoin per evitare la tracciabilità del denaro

I carabinieri (foto d'archivio)

I carabinieri (foto d'archivio)

Pisa, 10 luglio 2018 - I carabinieri del Comando provinciale di Pisa, dalle prime luci dell’alba di oggi 10 luglio, nelle province di Pisa, Pistoia, Modena e Ancona, hanno eseguitto 9 provvedimenti cautelari emessi dal gip del Tribunale di Pisa a carico di altrettante persone, tutte italiane. Si tratta di sei arresti e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria

Le nove persone, a vario titolo, sono ritenute responsabili di un vasto traffico di sostanze stupefacenti, anche gestito tramite il Deep Web e (ovvero l'Internet sommerso utilizzando siti non indicizzati e dunque difficili da individuare) e anonime spedizioni postali dall’estero, con lo spaccio al minuto di hashish, anfetamine e ecstasy e altri stupefacenti semisconosciuti che avveniva presso discoteche e rave party. Sequestrati oltre 50 chili di varie tipologie di droghe.

Per le transazioni finanziarie sarebbero stati usati pure i bitcoin.  Ad organizzare la rete sarebbe stata una coppia italiana della provincia di Pisa: avrebbe distribuito droghe sintetiche e hashish anche ad altri pusher che rifornivano i consumatori di droghe presso discoteche e rave party.

L'organizzazione criminale avrebbe agito tra le province di Pisa, Pistoia, Modena e Ancona ed è stata sgominata anche grazie alle informazioni fornite ai carabinieri di Pisa dalla Dcsa, la direzione centrale dei servizi antidroga, che aveva ricevuto dalle autorità tedesche precise segnalazioni relative al sequestro di alcuni pacchi anonimi destinati alla coppia della provincia di Pisa. Le transazioni finanziarie in alcuni casi avvenivano anche utilizzando Bitcoin proprio per evitare la tracciabilità del denaro.

L'indagine condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Pisa è stata coordinata dal sostituto procuratore, Giovanni Porpora: «È stato un lavoro interessante - ha detto il pm - che ci ha permesso di monitorare una serie di crimini perpetrati con l'ausilio delle nuove tecnologie e da persone che avevano dimestichezza con l'informatica».