Pisa, in ospedale "reparti-forno ma il ticket si paga col golfino"

La figlia di una ricoverata: "Dov’è mia mamma hanno razionato anche le bottigliette d’acqua. Intanto negli uffici hanno freddo"

Anche a Cisanello e al Santa Chiara è esploso il caso dei condizionatori guasti

Anche a Cisanello e al Santa Chiara è esploso il caso dei condizionatori guasti

Pisa, 2 agosto 2022 - "Dove si paga il ticket e dove ci sono gli ambulatori, il personale ha il golfino e le finestre sono aperte. Ma dove è ricoverata mia madre le lenzuola sono tipo sindone". E’ l’ennesimo capitolo della saga "reparti-forno", un capitolo denunciato ieri mattina dalla figlia di una persona ricoverata a medicina d’urgenza edificio 30. "Però nell’edificio 200, quello della direzione, l’aria condizionata va eccome, se va": scrivono i Cobas. "Ieri mattina sono dovuta andare a fare una visita ambulatoriale – dice la nostra lettrice – ma prima sono andata a pagare il ticket. Bene non credevo ai miei occhi. Le impiegate avevano la felpa o il golfino sulle spalle. Nell’edificio 10 dove sono andata poi per la visita ambulatoriale, stessa scena per il personale, ed in più le finestre erano aperte perché l’aria condizionata era a palla. Questa cosa mi ha innervosita parecchio perché pensavo a mia madre ricoverata all’edifico 30 dove le camere sono un sudario". La nostra lettrice con la madre allettata, aggiunge: "Persino l’acqua nelle bottigliette è contingentata. Le stanze sono un forno quindi mia madre beve più di una bottiglietta. Ne ho chiesto un’altra e non ce ne erano più. Sono andata al distributore automatico e mi ha fregato i soldi senza darmi nulla. Alla fine sono dovuta andare al supermercato perché anche lo spaccio era chiuso" .

La donna continua dicendo: "Mi trovate un po’ di logica? Cioè si sta costruendo un nuovo ospedale mentre in quello vecchio i malati patiscono l’inferno. Un po’ come se io mi mettessi a costruire una casa nuova mentre abito tutti i giorni in una che mi crolla addosso. Magar aggiusto prima quella dove sto".

I Cobas-Sanità Pisa la "toccano piano" sulla questione e scrivono: "Dopo l’ennesimo contratto bidone, dopo la decisione della Regione di bloccare 30 milioni di euro che avrebbero aumentato gli stipendi di medici ed infermieri toscani, dopo che le continue richieste da parte delle maestranze sanitarie per aumentare gli organici negli ospedali, sono state disattese, è venuto il momento di dire basta! E’ in atto una destabilizzazione sistematica del sistema sanitario regionale e nazionale; se si abitua l’asino a lavorare senza mangiare, si fa economia, ma poi l’asino muore". La nota sindacale continua: "Questa situazione di lavoro estremamente disagiato per colpa dei condizionatori che non funzionano è purtroppo presente in molti reparti dell’ospedale di Cisanello come a Pneumologia, specialmente il quarto medico, che è tornato reparto Covid, con gli operatori che devono lavorare avvolti nelle tute di protezione, veri e propri sudari. Il microclima dei reparti, è fattore essenziale per la cura dei pazienti, in mancanza di questo talvolta le cure sono vane". Per i Cobas la classe politica regionale è da banco degli imputati. "Mai come oggi si intravede il fallimento della classe politica regionale che con la sua condotta è riuscita a indebolire e disorganizzare il servizio sanitario. Mancano dappertutto medici ed infermieri, complice anche la politica universitaria miope ed inappropriata".