Breve storia a proposito di studenti Dsa

A PROPOSITO DI DSA.

Gli elementi della storia sono, in ordine sparso, un figlio DSA, una diagnosi a 12 anni,

una mamma attenta, un papà “miope”, una scuola elementare, una scuola media,

due scuole superiori, il set, una scuola toscana e “buon momento” quello attuale. I “docenti”della scuola elementare avevano spesso segnalato il “bambino” come un soggettosvogliato. Il papà avalla la teoria la mamma, pensa. Prima media stessa storia con

qualche docente più “performante” nel sottolineare la poca voglia del “ragazzo”;

alla fine della prima media la diagnosi DSA (GRAZIE MAMMA!). Seconda media,

adesso si sa il perchè e si riparte, non si riparte, anzi si riparte “come prima” ma con

una certificazione, un PDP (piano didattico personalizzato) ben scritto, una riunione

con i Professori e la Dirigente che ha “una sua teoria mai spiegata sui DSA”. Dalla

nostra un carattere che sta venendo su forte e non si abbatte, soffre e combatte;

talvolta irriverente comunque onesto. Terza media un nuovo dirigente (migliore,

peggiore era difficile), provveditorato coinvolto ma assente, qualche insegnante a

sostegno (GRAZIE DI CUORE!) e i soliti “performanti”. Sovrano il ragazzo che stringe i denti “se ne frega”, si protegge, fa la sua tesina sulla “Prima Repubblica” e va alle superiori. Prime settimane di liceo (Scienze Umane) il ragazzo è attento osserva e poi ...”mamma, papà cambio scuola seguo la passione per la cucina, vado a Pisa alla Scuola Alberghiera” anche perchè qui si profila un film già visto e non piace. Ecco

l’entusiasmo i voti buoni, anche in matematica si può prendere più di 4 (fino a 9)! Il miope chiede “perché stai andando bene in matematica”? Hai iniziato finalmente a

studiarla? No papà la professoressa me la spiega e io la capisco. Nessun nome

(tranne il mio in calce), nessuna accusa, una storia decisamente meno triste del link,

una speranza, mille speranze, uno spunto di riflessione e consapevolezza su quanto

c’è da fare. Le cose le fanno le persone, e le persone fanno le cose se ne capiscono il

valore.

Domenico Rotondo