Bolla di ripartenza e caos voli: è sciopero

"Boom di passeggeri mentre l’organico si assottiglia e non si investe su mezzi e attrezzature". I sindacati proclamano la mobilitazione

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PISA

L’inversione di tendenza della domanda del trasporto aereo è stata rapida e impetuosa, superando anche le aspettative più ottimistiche. La chiamano ‘bolla di ripartenza’, che ha condotto il livello del traffico passeggeri nel mese di aprile a oltre l’80% dei livelli pre-Covid e l’aeroporto di Pisa non fa eccezione, dove a queste dinamiche si aggiungono le responsabilità aziendali evidenziate dai sindacati nella mobilitazione, che porterà a un primo sciopero sabato prossimo (in concomitanza con quello europeo di Ryanair) e allo sciopero dello straordinario di un mese".

Lo annunciano i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb. "Avevamo evidenziato le carenze di organico con largo anticipo - spiegano in una nota - proprio in vista di una stagione estiva che si preannunciava sopra le aspettative e avevamo ragione, visti gli attuali livelli di traffico che sono inferiori di appena il 10% rispetto al 2019".

Tuttavia, secondo i sindacati, "a oggi non sono stati ancora inseriti i lavoratori stagionali in nessun settore, scaricando su chi è in forza un carico di lavoro enorme che non consente di operare con la giusta concentrazione e in sicurezza: addirittura non si è ritenuto necessario intervenire nel settore dell’handling di Toscana Aeroporti nel quale non sono previsti ingressi di lavoratori stagionali, ma che nel frattempo è chiamato spesso a operare anche per l’handler concorrente".

Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb denunciano inoltre che "non sono stati fatti seri investimenti sui mezzi e sulle attrezzature e non esiste (e non è mai esistito) un sistema di controllo degli accessi e dei flussi passeggeri all’interno della struttura aeroportuale, del tutto inadeguata ai livelli di traffico tipici degli ultimi anni: in attesa dei famigerati investimenti tutto si scarica sui lavoratori".

Infine, secondo i sindacati, "la liberalizzazione ha abbassato il livello complessivo delle condizioni di lavoro e del servizio offerto all’utenza" innescando un "far west che denunciamo da tempo e che è del tutto inaccettabile e che nel settore dei servizi di terra ha devastato tutto il settore aeroportuale italiano". "Questo - è la conclusione delle rappresentanze sindacali - è sotto gli occhi di tutti e bisogna che gli enti preposti (ministero delle Infrasttuture e dei trasporti, Enac, prefettura) intervengano tempestivamente e su vasta scala per evitare che la situazione degeneri ulteriormente".

Gab. Mas.