Tremila chilometri in bici per sostenere il Meyer

Carlo Pellegrini farà 3mila chilometri per solidarietà

Carlo Pellegrini

Carlo Pellegrini

Vicopisano (Pisa), 8 dicembre 2018 - Solidarietà a suon di pedalate. Da Vico, infatti, raggiungerà Puerto Montt in bici. E' Carlo Pellegrini, professore vicarese di educazione fisica al «Marconi» di Pontedera, che dedicherà la sua spedizione verso il Cile a una raccolta fondi per la fondazione ospedale pediatrico «Meyer». Da Pisa a Roma con il treno, e poi da Fiumicino verso Puerto Montt (inizio effettivo del suo viaggio su due ruote) con due scali a San Paolo del Brasile e Santiago del Cile, Carlo partirà con un solo obiettivo: supportare la ricerca con la sua trasferta dall’altra parte del mondo. Su facebook, infatti, è attiva la pagina ‘Viaggio in Patagonia e Terra del Fuoco’ che permetterà di seguire Carlo e sostenere la causa con una donazione lungo un viaggio di circa 3mila chilometri.

Carlo, come è nato questo viaggio solidale?

«Da una casualità. Uno dei miei figli ha avuto un dolore fastidioso alla gamba, talmente tanto noioso da costringerlo a una visita medica. Per fortuna si trattava solo di un’infiammazione, ma mi sono immedesimato in tutte famiglie che da una semplice sofferenza fisica entrano nel tunnel della disperazione. Quindi ho subito pensato al ‘Meyer’, che è un’eccellenza per le cure dei bambini. Ho chiesto alla fondazione e ai suoi responsabili di poter appoggiare la loro ricerca con questa mia campagna e hanno accettato».

Ed è diventato loro testimonial…

«Ho creato una pagina faeecook che non avevo, e mi sono dovuto rendere ‘social’ nonostante non sia mai stata una mia aspirazione. Mi son detto: ‘Faccio un viaggio e non voglio che resti fine a se stesso’, quindi ho deciso di associarlo alla raccolta fondi. Se tutto questo servirà a dare al Meyer anche un solo mese di ricerca in più sarà un gran traguardo».

Come mai il Cile?

«Credo sia una terra talmente selvaggia da respingere l’uomo. Voglio toccare con mano questa difficoltà. Anche io ho delle domande e spero di trovare delle risposte e ho fiducia che questa terra possa trasmettermi tutto quello che mi aspetto di trovare». Partirà il 12 dicembre e resterà fuori casa per due mesi».

Rinuncerà alle feste con la sua famiglia…

«Tutto questo lo vedo molto legato al Natale. Io viaggerò verso una terra che ho sempre voluto visitare e, se tutto questo sfocerà in un atto d’amore da parte della gente che mi segue, allora magari si realizzerà quello spirito natalizio che vede nel dono il suo cuore pulsante. Spero tanto che tutto questo sfoci in una forte sensibilizzazione delle persone».

Michele Bulzomì