Bertolini, in autoquarantena negli Usa, "mi manca Pisa"

Poetessa "sospesa tra due mondi". "In California, tutti mi chiedono come va in Italia"

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Pisa, 18 marzo 2020 - Laura Bertolini è una donna e una poetessa, ma lei si definisce “poeta”. Perché? " Per un periodo questa è stata una mia forma di resistenza. Se da una parte è corretto grammaticalmente usare il suffisso -essa, dall’altra è anche vero che storicamente il poeta ha avuto più voce e che le poetesse erano relegate al ruolo di scrittrici dal tocco gentile, dal sentimento flebile, rosa appunto. Fondamentalmente la mia è una sorta di provocazione per rivendicare una parità linguistica tra i sessi". Poesia intimista e poesia attivista. Come si colloca tra questi due estremi? Com’è evoluta la tua poetica negli anni? "Vedo nella poesia intimista qualcosa che appartiene al mio periodo giovanile; non posso infatti prescindere da alcuni maestri conosciuti all’epoca delle scuole elementari. Parlo di Pascoli ad esempio. Quel senso del focolare, quel nido che ci racconta sentimenti umani di stupore e di dolore, ha senza dubbio influenzato il mio approccio alla poesia. Dal nido però sono anche uscita. Ho sentito l’esigenza, ad una certa età, di non parlare più a me stessa ma di osservare il mondo circostante ed esserne testimone prendendo posizioni politiche. Sono molto proiettata sulle tematiche che riguardano le Donne. Anche quando sembra che io stia parlando d’amore mando un messaggio mirato che deve essere trovato, raccolto e rilanciato. La mia poetica è quindi alata, ma forte come un’aquila che sa come volare proprio perché conserva una salda struttura metrica e ritmica e un’instancabile ricerca. Da qui si evolve continuamente". Di solito si pensa al poeta come a una figura ipersensibile, malinconica e un po’ schiva. Lei invece non solo ama declamare le sue poesie in pubblico, ma anzi chi assiste ai suoi reading ne rimane rapito e positivamente impressionato. Dov’è il confine tra l’essere poeta e l’essere performer? "In me convivono due realtà e due formazioni. Ho alle spalle anni di studi ed esperienze teatrali che mi consentono di poter leggere in pubblico in modo consapevole. Diversamente non penso che mi lancerei in una cosa tanto rischiosa. Amo il dialogo, adoro incontrare le persone, ascoltare le loro storie di vita e quando leggo le mie poesie in verità spero che mi tornino indietro le storie degli altri. L’essere performer è quindi parte integrante della mia produzione poetica, ovvero l’essere poeta e l’essere performer sono due fasi dello stesso processo creativo". Come si evince dalla sua ultima silloge Sospesa fra due mondi, edita da Mds editore, lei risiede negli Stati Uniti dove per altro sappiamo essersi inserita nel gruppo dei poeti locali e aver ricevuto un premio per una sua poesia. Come si vive là ai tempi della pandemia? "La California è segnata di rosso, le scuole sono chiuse per tutto il mese e le persone sono molto solidali con la situazione italiana. Mi contattano, mi fanno tante domande che iniziano sempre dal chiedere come stanno i miei familiari e i miei amici, poi proseguono con quesiti su come ci si debba comportare di fronte allo spargersi inarrestabile di questo virus. Gli italiani stanno dando un esempio che viene seguito e ascoltato. Qui non c’è un coprifuoco, ciascuno è lasciato libero di scegliere. Io mi sono messa spontaneamente in quarantena perché questo preserva e protegge non solo me ma anche chi mi vive intorno". Che cosa fa in questi giorni di isolamento? "Con la mia bambina, bilingue, cerchiamo di tenere compagnia ai bambini. Ogni giorno lei legge un libro per bambini in italiano e uno in inglese. Di questi tempi un mezzo come Facebook può intrattenere molto". A questo punto siamo incuriositi da “Sospesa fra due mondi”, una silloge poetica edita da Mds Editore nel maggio 2019, che racconta dell’America, ma dice tanto anche del suo amore per l’Italia. "Nonostante io viva a Davis da più di 10 anni, per me la casa è a Cecina. Ho vissuto cinque anni anche a Pisa e sono stati anni indimenticabili, forse i più belli. Ho nostalgia di tutto, mi manca la Toscana, mi mancano le persone soprattutto. Figuriamoci che per me stare in casa adesso non è un grosso sacrificio, in America è facile sentirsi soli. Proprio in questa condizione ho scritto ‘Sospesa fra due mondi’, tra la nostalgia di casa e la scoperta di questo mondo fatto anche di nuove opportunità. Questa silloge racchiude infatti l’essenza di un movimento migratorio moderno; che racconta il processo di trasferimento da una parte all’altra del mondo, di un limbo dove tempo spazio e identità si confondono e si rideterminano. L’andare, l’arrivare, il ritornare, il non sapere cosa aspettarsi e la scoperta di nuove potenzialità. Dentro, sopra e ovunque c’è l’aggrapparsi alla memoria che fa da bagaglio identitario. Si trovano ambientazioni toscane e ambientazioni americane. Si descrive anche la contaminazione culturale e l’inevitabile verbo che cambia. La narrazione è quella di una donna italiana che va a vivere negli Stati Uniti". Dove si possono acquistare i suoi libri di poesie? "Li trovate tutti su Amazon o sulle varie piattaforme online, oppure “Sospesa fra due mondi” è anche sul sito della casa editrice Mds. Lo potreste in teoria ordinare nei negozi, ma dato il momento attuale è bene farselo arrivare a casa".