Aziende in crisi: Confapi riaccende i motori

L’associazione impegnata sul Fondo Nuove competenze previsto dal Decreto Rilancio. "Opportunità per dipendenti e per datori di lavoro"

Un’opportunità per le aziende, un paracadute in più per i lavoratori. Alternativa o intervento complementare alla cassa integrazione che potrà permettere ai dipendenti di non essere penalizzati dal punto di vista della retribuzione ed al datore di lavoro di ‘investire’ a costo zero in formazione. E’ il Fondo Nuove Competenze previsto dal Decreto Rilancio che offre ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove o maggiori competenze utili per adattarsi alle nuove condizioni del mercato del lavoro, sostenendo le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi determinati dall’emergenza da Covid-19. Il bando sarà gestito da Anpal e verrà pubblicato entro fine mese. E Confapi è pronto ad accompagnare le imprese in questa direzione.

Il Fondo. Consente di convertire temporaneamente una parte dell’orario di lavoro (con un massimo di 250 ore per ogni singolo lavoratore) in formazione professionale finanziata dallo Stato. Si tratta di una delle tante strategie messe in atto per far fronte alle conseguenze dell’emergenza coronavirus sul mondo del lavoro. Rispetto alla tradizionale cassa integrazione, questo strumento ha il grande pregio di mantenere i lavoratori qualificati e formati assicurando all’impresa non solo di non perdere ma addirittura di rafforzare il know-how aziendale. Possono accedere al Fondo Nuove Competenze (che finanzia interamente, in termini di retribuzione e contribuzione, le ore dedicate alla formazione) tutti i datori di lavoro del settore privato. Il requisito essenziale per l’accesso è la sottoscrizione di intese tra le parti sociali coinvolte. Ed è qui che entra in gioco Confapi. Le intese dovranno avvenire attraverso accordi collettivi da sottoscrivere entro il 31 dicembre 2020 a livello aziendale (RsaRsu) o territoriale, tra le associazioni di categoria maggiormente rappresentative come Confapi ed i sindacati (Cgil, Cisl, e Uil) firmatari del Ccnl applicato in azienda. E Confapi - nello specifico Confapi del Tirreno e di Pisa, che è la territoriale di riferimento per le province di Pisa, Lucca, Livorno e Massa, è già al lavoro. "Questa misura – spiega il presidente Confapi Luigi Pino – non risolve ovviamente i problemi delle imprese in questo contesto di profonda crisi economica e difficoltà. Nelle more della pubblicazione del bando da parte di Anpal, presenta un forte limite nelle tempistiche e nella modalità a sportello di accesso alle risorse. Le imprese interessate devono attivarsi immediatamente per far fronte a quanto richiesto per la partecipazione al bando di prossima emanazione, per la definizione dei progetti formativi e la stipula degli accordi, altrimenti non avranno speranza di accesso alle risorse. È comunque un sostegno che può essere significativo per tutte le aziende che spinte anche dalla stessa incertezza e dalle difficoltà, piuttosto che determinate nel mantenere o conquistare spazi di mercato, sapranno dare il giusto valore all’investimento sul loro capitale umano, alle competenze dei propri lavoratori. Una misura che permette la copertura del costo del lavoro di solito a carico del datore e se usata in modo complementare con altri contributi, come ad esempio quelli offerti dal fondo interprofessionale Fapi, consente di investire sulla formazione senza alcun costo per l’impresa". Le attività formative, che dovranno essere avviate entro il 31 dicembre, potranno essere erogate da tutti gli enti professionali accreditati sia a livello nazionale che regionale, da università e centri di ricerca, istituti tecnici e di istruzione secondaria, centri per l’istruzione degli adulti e altri organismi che svolgono attività di formazione, o in ultimo direttamente dall’impresa (se in possesso dei requisiti tecnici necessari). Per informazioni e contatti: www.confapipisa.it, telefono 050 8068165.

Francesca Bianchi