Avr, protesta e corteo all’alba

"L’azienda continua a non pagare stipendi e quattordicesime"

I mezzi dell’Avr che hanno sfilato sui lungarni  (foto dal video Fb)

I mezzi dell’Avr che hanno sfilato sui lungarni (foto dal video Fb)

Pisa, 21 luglio 2019 - Corteo sui lungarni e raccolta dell’immondizia ritardata anche ieri da parte dei lavoratori di Avr che sono tornati a protestare per il mancato pagamento dello stipendio di giugno e dell’Avr. Ai dipendenti del magazzino di Ospedaletto si sono aggiunti anche quelli di Navacchio, per il secondo giorno di mobilitazione in una sola settimana, al quale va aggiunto anche quello di una protesta analoga andata in scena venerdì a Livorno. Ieri il corteo ha fatto ritardare il servizio di pulizia, lasciando i luoghi della movida notturna, in pieno centro, ancora invasi di immondizia. «La mobilitazione di giovedì scorso - spiegano i Cobas - non è stata sufficiente a muovere il denaro per i pagamenti delle buste paga di giugno (che avrebbe dovuto avvenire ormai dieci giorni fa) e per questo abbiamo chiesto un incontro all’azienda per avere chiarimenti su cosa stia succedendo. Non sono ancora stati pagati stipendi e quattordicesime». Lo stato di agitazione quindi continua e assemblee e cortei potrebbero ripetersi anche nei prossimi giorni: «Chiediamo il pagamento immediato e che siano effettuati regolarmente i versamenti del Tfr presso il fondo tesoreria dell’Inps e le regolari cessioni dei quinti degli stipendi dei lavoratori interessati».

Intanto sulla vicenda vigila il Comune. «I vertici aziendali - sottolinea l’assessore all’Ambiente, Filippo Bedini - ci hanno rassicurato che il mancato pagamento degli stipendi è dovuto a un problema tecnico con le banche che dovrebbe essere risolto nel giro di qualche giorno. Di sicuro, in qualità di committente, noi siamo in regola con i pagamenti ad Avr e vigileremo che questa situazione si risolva in fretta, perché la mobilitazione ci preoccupa: abbiamo bisogno di lavoratori giustamente motivati per tenere la città pulita». «Preoccupazione» è stata espressa anche dalla consigliera comunale del Pd, Olivia Picchi: «Un sindaco non può certamente sopperire alla mancanza di un piano industriale ma può schierarsi con i cittadini/lavoratori della sua città per chiedere, forte del ruolo istituzionale, che siano rispettati gli impegni assunti o che siano attivati tramite la Regione gli ammortizzatori sociali. E il Pd, visto che il Comune è obbligato in solido con l’appaltatore nei confronti dei lavoratori, chiede che versi direttamente all’Inps il Tfr e gli altri contributi non versati al posto del pagamento all’azienda, decurtandoli dai pagamenti dovuti ad Avr».