Arte, musei e cultura "sprangati" da tre mesi Ma la riapertura senza turisti è dimezzata

Disco verde atteso per il 16. Torre: si riunisce la Deputazione per decidere il piano. A Palazzo Blu pronta la mostra-evento su De Chirico

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Arte e cultura, aveva detto il ministro dei Beni Culturali, sono beni essenziali. Dal 3 novembre, però, musei, archivi, biblioteche e teatri sono chiusi. Ora, secondo gli annunci del ministro della Salute Roberto Speranza, i musei potrebbero riaprire, nelle sole zone gialle, dopo il dpcm annunciato per sabato 16. I musei pisani, privati e statali, sono in sostanza pronti a riaprire le porte di sale e saloni, se le misure di contenimento resteranno invariate rispetto all’ultimo dpcm di maggio, con cui si dettavano le regole alle quali musei e monumenti hanno dovuto adeguarsi.

Fa discutere e interrogare, però, la misura, annunciata da Speranza, in base alla quale potrebbe essere mantenuto il divieto di spostarsi tra Regioni anche per le zone gialle. I musei, se riapriranno, avranno in pratica un pubblico esclusivamente locale e regionale. Una misura che, le strutture che si avvalgono del supporto di cooperative o società esterne, rischia di essere poco sostenibile. Se dal 16 arriverà il via libera alla riapertura, la Torre di Pisa e i monumenti di Piazza dei Miracoli potrebbero davvero riaccogliere i visitatori a digiuno di arte da tre mesi. Tempi e modalità saranno discussi dalla Deputazione che si riunirà nei prossimi giorni.

La riapertura di musei e monumenti – la Cattedrale è rimasta aperta per le celebrazioni liturgiche – significherà far tornare al lavoro il personale di custodia. Nel deserto apparente, la Piazza in tutti questi mesi ha comunque continuato a vivere nel lavoro delle molte maestranze dell’Opera impegnate in restauri e manutenzioni. Pronto ad aprire e ad inaugurare finalmente la grande mostra su De Chirico e la Metafisica è il Museo di Palazzo Blu. Tutto era pronto per il 7 novembre, ma le nuove restrizioni volute dal Governo hanno frenato tutto. E i capolavori, esposti nell’allestimento completato, sono rimasti nelle sale della dimora nobiliare esclusi allo sguardo. "Se le condizioni non saranno diverse da quelle indicate a suo tempo, siamo in grado di riaprire in tempi brevi", commenta Cosimo Bracci Torsi, presidente della Commissione Cultura della Fondazione Pisa. Idem per il Museo delle Navi Antiche di Pisa, ospitato negli Arsenali Medicei e gestito dalla cooperativa Archeologia.

Il richiamo suscitato dall’allestimento e dalle meraviglie esposte ha permesso al Museo di aprire anche tra primavera e autunno, superando la soglia di sostenibilità, valutata in circa un centinaio di visitatori al giorno. Il museo si regge infatti sugli introiti derivanti da visite e iniziative, e la paura che riaprire potesse essere troppo oneroso aveva creato dubbi e un certo scoramento. Il Museo ha invece superato brillantemente la prova, con moltissime presenze - tutte nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e distanziamento - registrate soprattutto nei fine settimana. Così anche il Museo della Certosa di Calci, dove i picchi di visitatori tra giugno e ottobre si toccavano fra sabato e domenica. Qui si entrava in 7 turni giornalieri da 15 persone per volta.

"Aspettiamo nuove indicazioni – spiega il direttore Stefano Aiello –; se non cambiano le regole potremo riaprire nel giro di pochi giorni". Stessa situazione per il Museo di Palazzo Reale, dove nel breve periodo di riapertura erano previsti 5 ingressi per volta fino a un massimo di 15 persone. Potrebbe slittare invece la riapertura del Museo di San Matteo, dove dovrebbero partire i lavori di manutenzione del tetto programmati da tempo e finalmente sbloccati dopo un lungo e faticoso iter burocratico.

Eleonora Mancini