Travolto dal treno. "Un ragazzo speciale, non si può morire così"

Gli amici: "Amava la vita e il sax". E su Facebook spunta un inquietante video sulle rotaie

Giovane muore travolto dal treno

Giovane muore travolto dal treno

Pisa, 22 novembre 2019 - «Era un ragazzo speciale, non posso crederci. Non lo vedevo da un mese e l’ultimo ricordo che ho di lui è il suo saluto prima di tornare a Pisa». Parla con la voce rotta dal pianto Valentina Ballini, amica di vecchia data di Andrea Nobilini , il ragazzo di 20 anni originario di Brescia travolto da un treno la scorsa notte, alle prime luci dell’alba, mentre rientrava a casa da una festa.

«Lo conoscevo perché frequentavamo insieme lezioni di sax. Se fosse rimasto qui avrebbe fatto parte della banda comunale con me – continua Valentina – Era un ragazzo molto studioso, per lui frequentare Medicina era la scelta migliore e credeva che Pisa avesse una buona facoltà». Chissà se Andrea ascoltava della musica jazz e il suono del suo amato sax quando è stato colpito in pieno da un treno di passaggio, poco distante dal passaggio a livello di via Pagni. Di sicuro aveva gli auricolari nelle orecchie, magari per ingannare il tempo nella solitudine di un ritorno a casa in piena notte. Poi l’impatto tremendo e improvviso che non gli ha lasciato scampo.

«Vado a una festa, non aspettatemi svegli» aveva detto ai suoi coinquilini prima di uscire. In un istante tutti i suoi sogni vengono spazzati via. All’ombra della Torre da un anno abbondante, lui studente originario di Brescia e iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università di Pisa, era nel pieno del secondo anno accademico. La sessione d’esame alle porte era la principale preoccupazione per lui, ragazzo studioso e diligente. Ma questo non gli impediva di divertirsi la sera con gli amici conosciuti tra le aule e i corridoi dell’università. Serate normali, nessuna trasgressione. Solo la voglia di fare le ore piccole con i compagni di corso.

Questa volta però l’imprudenza, unita al sonno o a un attimo di distrazione, gli sono stati fatali. Il ragazzo sarebbe infatti passato sotto la sbarra del passaggio a livello di via Pagni nonostante fosse abbassata e avrebbe attraversato i binari proprio mentre passava un treno, forse un convoglio merci proveniente da Maddaloni, in provincia di Caserta, e diretto a Porcari.

La velocità è tale che il macchinista non si accorge di nulla e continua la sua corsa, inesorabile. Il giovane viene notato dal conducente di un treno passeggeri alle nove e quaranta del mattino, sul ciglio dei binari. L’urto è stato talmente violento che il suo corpo viene ritrovato a 50 metri dal passaggio a livello, vestito di tutto punto, con giacca e cravatta. Il telefono resta invece intatto nel taschino interno, quasi indifferente a una giovane vita che si spegne senza un senso nel silenzio della notte. «Era un ragazzo sportivo - conclude Valentina – amava molto andare in bicicletta». Poi il dolore è troppo forte e impone di attaccare il telefono. Gli altri amici e i familiari, invece, non ce la fanno a parlare: lo sgomento per la perdita è ancora bruciante e l’unico modo per superarlo è il silenzio.

Sul posto, per cercare risposte, sono intervenuti gli uomini della Polizia ferroviaria e della squadra mobile, oltre a un’ambulanza della Misericordia e i tecnici della scientifica e delle Ferrovie. Nulla viene lasciato al caso: il treno merci che secondo le prime indagini avrebbe provocato la morte del ragazzo è stato bloccato a Porcari e analizzato, ma non sarebbero state trovate tracce dell’impatto. Gli inquirenti stanno analizzando anche la scatola nera del passaggio a livello per assicurarsi che la causa della tragedia sia l’incoscienza e non una fatalità.

Suona invece come una tragica coincidenza un video postato da Andrea su Facebook 6 anni fa in cui si vede un ragazzo sfidare la sorte stendendosi sui binari e aspettare il passaggio di un treno. Con lui però il destino non è stato benigno e ora l’unica certezza è un giovane da piangere.

Saverio Bargagna e Francesco Cofano  © RIPRODUZIONE RISERVATA