Anche Anpi in prima linea: a Palazzo Blu si riannodano le storie delle famiglie pisane

"Memorie di una famiglia, memorie di una città" è l’appuntamento con interventi di Vera Paggi, Fabrizio Franceschini, Michele Emdin, Bruno Possenti

"Memorie di una famiglia memoria di una città". Qual è il fil rouge che collega la memoria di una famiglia al suo tessuto cittadino? Nasce da questo interrogativo l’iniziativa che si svolgerà il prossimo 27 gennaio alle 11.30 nell’auditorium di Palazzo Blu. L’evento è stato organizzato da Anpi sezione di Pisa, in collaborazione con la Comunità ebraica di Pisa e il Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici "L. Luzzati" (Cise). Interverranno la presidente sezione Anpi di Pisa, Adriana Nannicini, l’autrice del libro ‘Il vicolo degli Azzimi’ Vera Paggi, il direttore del Cise, il professor Fabrizio Franceschini, Michele Emdin e il presidente Anpi provinciale di Pisa, Bruno Possenti. L’autrice Vera Paggi porterà ad esempio la sua tragica storia familiare per instaurare un dialogo attivo e un confronto con gli altri relatori e il pubblico intorno a temi di grande importanza quali memoria storica e memoria collettiva nella sua dimensione urbana. "La storia di Bruno Paggi è emblematica. Fu uno dei docenti ebrei dell’Ateneo pisano ad essere cacciato con l’emanazione delle Leggi Razziali del 1938 - spiega la presidente Anpi Pisa, Nannicini -. Vera racconterà cosa ciò comportò per la sua famiglia, ma lo farà con un intento ancora più profondo, ovvero cercare di comprendere com’è stata gestita la memoria urbana, considerando il rapporto tra ciò che resta del passato in rapporto al nostro presente. Non ci soffermeremo quindi tanto sul racconto autobiografico, quanto sul rapporto tra famiglie, città, storia e memoria. Per questo invitiamo l’intera cittadinanza a partecipare". In questo quadro, la presidente della sezione Anpi di Pisa Nannicini sottolinea l’importanza della toponomastica: "Ne è un esempio via D’Achiardi per cui abbiamo lottato molto per fare in modo che cambiasse nome. Un processo che definisco di memoria civile e cittadina. Ma attenzione, ciò che è importante tenere a mente e su cui è necessaria una riflessione è sapere perché si cambia, non basta il cambiamento fine a se stesso".

I,V.