di Antonia Casini
Nessun documento, zero effetti personali, solo qualche parte di vestito e quelle scarpe Nike che hanno fatto pensare che il cadavere fosse di un uomo. Chi lo ha ritrovato, il titolare della ditta di scavi Addario, parla anche di "capelli rossi". Ma il colore dei capelli potrebbe essere non naturale ma determinato dal deterioramento del corpo. Solo gli esami approfonditi a Medicina legale daranno risposte su come è morto l’individuo rinvenuto giovedì mattina nel campo in via XXIV Maggio ai Passi. L’associazione Penelope, tramite le sue sedi territoriali, quella di Pisa (referente l’avvocato Francesca Zuccoli) e quella in Toscana (presidente Emanuela Zuccagnoli) ha attivato la procedura per capire se, tra le segnalazioni di persone scomparse, possa essercene qualcuna compatibile con questyo profilo. "Anche se gli elemnti che abbiamo al momento sono pochi – commenta la legale Zuccoli – Ci siamo attivati con tutte le nostre sedi, anche quella nazionale guidata dal collega Nicodemo Gentile perché il cadavere rinvenuto potrebbe appartenere anche a qualcuno fuori regione".
Utile sarà riuscire a estrarre il dna dai resti per poi poterlo confrontare, una volta stabilita a quando risale la morte (molti mesi fa), anche con quello delle persone che sono sparite senza lasciare traccia. Impossibile al momento stabilire l’identità di quelle ossa. Ci sono poi frammenti di corda scoperti vicino. Sono serviti alla vittima per porre fine alla sua esistenza o sono stati portati là da qualcun altro? L’estate scorsa, in contemporanea alla tragedia dello studente Pantaleo, poi ritrovato carbonizzato a San Martino Ulmiano, sparì anche un giovane di origini tunisine. Potrebbe essere questa una pista? Si stanno effettuando approfondimenti specifici. Le indagini sono seguite dai carabinieri di Pisa.
Il corpo era quasi uno scheletro ormai, rimasto alle intemperie a agli animali da tempo. Sono rimasti intatti soltanto frammenti di indumenti.