Agricola svaligiata. Via tutti gli attrezzi

Ladri nella "Giulio Celandroni orchidee". "Costretto a fare recinzioni basse per il vincolo paesaggistico"

Il titolare

Il titolare

San Giuliano (Pisa) 3 novembre 2019 - Hanno rubato tutti gli attrezzi, gli spiccioli per fare i resti e il pos. Ladri all’azienda agricola «Giulio Celandroni orchidee» in via del Brennero (a San Giuliano) nella notte fra il 1° e il 2 novembre. Trapani, motoseghe e decespugliatori, tutto portato via. Ci sono poi i danni da considerare. «Hanno spaccato le porte con i cacciaviti trovati proprio nel negozio», spiega il proprietario. «Hanno preso anche gli zaini con cui hanno poi portato via il materiale». La ricostruzione. Sono entrati di notte, «hanno sfondato la rete che si trova su strada e spaccato i pali della recinzione». Erano almeno in due e pare chi ci fosse anche una terza persona a fare da paolo, pronta con un mezzo capiente, forse un camion, a ricevere tutta la refurtiva. Hanno provato anche a smontare le imposte di una casetta in legno, senza però riuscirci.

Lo scorso fine settimana, i ladri erano entrati in una casa in via Dini, a Gello, frazione del Comune termale, razziando gioielli per 50mila euro circa. La proprietaria rientrando, aveva sentito rumori strani e trovato la casa a soqquadro. Tutti i preziosi, anche quelli della figlia, erano spariti. «Un paio di settimane fa – prosegue Celandroni – abbiamo organizzato un open day, un giorno di porte aperte in azienda. Ecco, temo che chi ha agito l’altra notte possa aver fatto un sopralluogo in quella occasione. L’evento era stato molto partecipato e, alla fine, c’erano state tante persone». Si tratta della prima ‘visita’ anche perché «sono soltanto cinque anni che ho questa attività». Ma c’è un problema burocratico che il giovane proprietario sta cercando di risolvere «da un anno». «Ho mandato una raccomandata in Provincia perché per un vincolo paesaggistico non posso realizzare recinzioni molto alte. Così, però, è più facile entrare». Quindi si appella a chi può intervenire per risolvere il caso e «avere maggiore sicurezza». antonia casini © RIPRODUZIONE RISERVATA