Abusi sessuali su una dodicenne A processo anche la madre

In aula ricostrute le indagini della Squadra mobile sulle "attenzioni proibite" di due conoscenti del genitore

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Fu la ragazzina stessa a chiedere alla polizia di non far rientro a casa. Era scossa, provata, e anche quando fu sentita in modo protetto pianse molto – ha riferito l’operante della Squadra mobile che ha effettuato con i colleghi le indagini –: aveva difficoltà a parlare, si bloccava, e spesso rispondeva con un sì o con un no. E’ entrato nel vivo ieri davanti il collegio del tribunale di Pisa (presidente Dani, a latere Iadaresta e Messina) il processo che è chiamato a fare chiarezza su una storia delicatissima che vede al centro una 12enne che, per l’accusa (pubblico ministero Miriam Pamela Romano), sarebbe stata violentata da due conoscenti della madre. La ragazzina fu sentita per oltre un’ora, poi furono sentiti dagli agenti anche le insegnati, la proprietaria di un locale dove la madre andava a ballare portando con sé la minore.

Da questi accertamenti furono identificati i presunti responsabili della violenza finiti a processo all’esito delle indagini: un 70enne (assistito dagli avvocati Alessandro Gava e Veronica Macchi) un 40enne (assistito dall’avvocato Marta Campagna). Nei guai, però, ci sono finiti in tre. Oltre i due adulti, accusati di violenza sessuale, a processo c’è anche la madre della minore chiamata a rispondere di non aver impedito che quelle circostanze si verificassero. Una sorta di comportamento omissivo (la donna è difesa dall’avvocato Francesco Mancuso) nelle pieghe di una storia delicatissima e di cui la fase processuale dovrà chiarire molti aspetti. Dall’epoca dei fatti la ragazzina è diventata maggiorenne – fino ad allora è stata in struttura protetta – ed è stata sentita con lo strumento dell’incidente probatorio. Le indagini hanno passato al setaccio sms, chat e telefonate. Il collegio aveva già dato incarico ad un perito per la trascrizione.

Carlo Baroni