Pisa, 26 novembre 2013 - ANCORA uno sfregio nel Palazzo in cui furono studenti Galileo e i grandi del passato, in quello che per secoli è stato il tempio del diritto e della giurisprudenza. Buio e inagibilità della Sapienza, chiusa da un anno, sono stati complici della movimentata vita notturna che ha coinvolto il Palazzo negli ultimi mesi. Interdetta al pubblico da un anno e mezzo, la Sapienza riapriva di notte a droga e ingressi clandestini favoriti da un dipendente di una ditta esterna che aveva accesso agli ambienti. Le sue frequentazioni, però, e i suoi ingressi nell’edificio avvenivano oltre gli orari consentiti. Voci, sospetti e sentori di loschi giri all’interno e fuori dal Palazzo, in orario notturno, si sono rafforzati nelle ultime settimane e sono diventati conferma alcuni giorni fa. La situazione è stata svelata da un blitz delle guardie giurate incaricate della vigilanza notturna dalla cooperativa che gestiva i servizi di portineria e manutenzione in Sapienza per conto dell’Università.

IL FATTO è avvenuto lo scorso 18 ottobre, ma è trapelato solo ieri ed è stato confermato proprio dalle guardie giurate che hanno condotto il blitz a sorpresa. Erano le 23 e 10 e un agente delle «Guardie di città» è stato attirato da alcune luci accese nel Palazzo. Il vigilante ha quindi fatto ingresso nell’edificio da via della Sapienza per controllare cosa stesse accadendo. Le chiavi dell’immobile erano state consegnate alle guardie appena dieci giorni prima con l’autorizzazione a entrare solo in presenza di reali sospetti. Da un anno circa, infatti, le voci di festini notturni a base di sesso e droga erano alimentate dai pochi e sporadici indizi rinvenuti all’indomani dalle persone autorizzate che entravano in Sapienza. Nei mesi, i sospetti hanno fatto alzare il livello di guardia al punto da richiedere l’intensificazione dei controlli da parte della vigilanza privata.

LA SCENA che si è presentata alle guardie giurate è stata tanto inaspettata quanto scioccante. In una stanza, quattro persone erano intente a tagliare della polvere bianca, forse cocaina, con altre sostanze. All’immediato «altolà» delle guardie, i quattro si sono irrigiditi e mentre due di essi — magrebini, riferiscono i testimoni — hanno preso a correre nel cortile in cerca di una via di fuga, gli altri due provando a mantenere la calma si sono lasciati identificare. Si tratta di un dipendente — ora sotto inchiesta amministrativa — di una ditta esterna all’Università, e della sua compagna. Entrambi dichiaravano di trovarsi nell’edificio a guardare la televisione. Dell’episodio sono state informate le forze dell’ordine. E’ stato sinora accertato che né l’Università, né la cooperativa — fino a poche settimane fa gestore di quei servizi — fossero al corrente di quanto avveniva in Sapienza fuori orario e fuori controllo.