Pisaa, 19 maggio  - «In diversi in effetti hanno bussato anche alla nostra porta per chiedere informazioni, incluso anche un importante gruppo internazionale». Lo dice quasi con ''nonchalance'' l'architetto Gino Zavanella, una delle massime autorità in materia di progettazione di impianti sportivi e autore, fra gli altri, anche dello Juventus Stadium, nei giorni scorsi a Pisa per un seminario del corso d'aggiornamento professionale della Geosport, l'iniziativa promossa dall'Associazione dei geometri sportivi d'Italia e affidata al coordinamento dell'''archistar'' piemontese che, dall'inizio di gennaio, vede circa 150 professionisti impegnati a studiare le condizioni di fattibilità per la realizzazione del nuovo stadio cittadino ad Ospedaletto. E il discorso, inevitabilmente, diventa interessante data caratura e competenza del personaggio e, soprattutto, l'oggetto della conversazione, ossia la possibilità di realizzare la la ''nuova'' Arena.

Dunque il nuovo stadio cittadino potrebbe davvero uscire dal libro dei sogni?

«Io ci credo, altrimenti non farei questo mestiere. E registro anche quello che lo ho detto, ossia che ci sono state in questi mesi diverse richieste d'informazioni su quest'opportunità. E non solo dall'Italia ...»

Di quali soggetti si tratta?

«Alt, non posso, né credo sia opportuno dire altro su questo punto. Mi consenta, invece, di fare una distinzione importante ...».

Prego.

«Lo scopo del corso non è la progettazione del nuovo stadio di Pisa, ma l'aggiornamento professionale di 150 geometri partendo da un caso di studio sicuramente interessante quale appunto la possibilità di realizzare un impianto sportivo di concezione moderna nella vostra città. Il tutto, ovviamente, grazie anche all'intelligente disponibilità dell'amministrazione comunale e del Pisa che hanno colto anche altri possibili benefici collaterali dell'iniziativa».

Ad esempio quello di fare da cassa di risonanza sul «progetto stadio» per eventuali investitori?

«Uno è sicuramente quello e, come ho detto, qualche primo risultato comincia a produrlo. Un altro è che i nostri corsisti stanno studiando in modo approfondito tutti gli aspetti necessari alla progettazione vera e propria: dalla viabilità e dalle altre infrastrutture agli aspetti climatici fino alle caratteristiche del terreno solo per fare qualche esempio, tutto materiale che penso sarà utilissimo a chi, eventualmente, sarà chiamato a
pensare e realizzare il nuovo stadio di Pisa».

Quando finirà il corso?

«Fine giugno. E all'inizio di luglio organizzeremo un grande evento per presentare i risultati alla città»

Che stadio state pensando?

«Un impianto di concezione moderna, capace di essere vissuto e fruibile dai cittadini anche quando non vi si gioca a calcio. Magari collocandovi alcuni servizi utili  la città e in particolare per quella zona ...».

Tipo?

«Penso, ad esempio, a un centro di medicina dello sport, ma anche spazi per il benessere e il fitness potrebbero non starci affatto male. Però non mi faccia anticipare troppe cose di cui discuteremo a luglio».

Quanto sarebbe necessario investire per un impianto di questo genere?

«Sicuramente di più che per uno stadio di vecchia concezione dato che si tratta di progettare qualcosa che va molto oltre i semplici terreno di gioco, spalti e spogliatoi. Però possono essere notevolmente maggiori anche i ricavi potenziali».

C'è già una stima dei costi?

«Se vuole un'unità di misura, faccia circa due mila euro a posto, la stessa cifra dello Juventus Stadium».

Avete già ipotizzato la capienza?

«Non abbiamo ancora preso un orientamento, ma il Pisa ci ha chiesto di valutare anche la fattibilità di uno stadio da 20mila posti a sedere  ...».

Dunque 40milioni di euro?

«Più o meno sì. Ovviamente, se la capienza dovesse essere quella citata».