Pisa, 4 maggio 2013 - Rischia di essere istradata la giovane turca Seda Aktepe che è stata arrestata il 30 aprile a Castiglioncello per reati politici. La Corte d'Appello di Firenze, infatti, avvierà lunedì prossimo le procedure di estradizione della ragazza, accusata anche di supporto a un'organizzazione terroristica in Turchia. E' stata  arrestata lo scorso 30 aprile in un ostello di Castiglioncello, dove si trovava per un breve soggiorno di vacanza insieme al fidanzato Robin Niederhauser, 23 anni, svizzero. La donna è stata fermata in esecuzione di un mandato di arresto internazionale.
 

Per lei si stanno mobilitando i gruppi della sinistra radicale pisana. ''L'Italia deve opporsi all'estradizione - dicono i componenti del collettivo universitario Tijuana project - perché la Turchia è un Paese dove si violano costantemente i diritti umani e dove il dissenso viene punito con il carcere''.
 

Seda Aktepe ha ottenuto da tempo lo status di rifugiata politica in Svizzera, dove risiede col compagno, ma l'Italia non le ha concesso questo status giuridico e quando l'ostello ha inviato il suo nominativo in questura, come prescrive la legge, é scattato l'arresto internazionale, già convalidato. La giovane è detenuta in isolamento nel carcere di Pisa.

'Seda ha ottenuto l'asilo politico in Svizzera poiché in Turchia doveva fronteggiare persecuzione e reclusione detentiva in quanto oppositrice del governo''. Lo afferma Robin Niederhauser, 23 anni, fidanzato svizzero di Seda Aktepe, arrestata il 30 aprile scorso a Castiglioncello (Livorno) in esecuzione di un mandato di arresto internazionale. ''La Turchia - aggiunge il ragazzo - abusa dell'Interpol per perseguire le persone critiche verso il governo e se fosse estradata dovrebbe scontare una condanna detentiva per aver preso parte a una manifestazione di dissenso politico''.
 

Il legale che la difende in Italia, Cecilia Vettori, spiega che nell'ordinanza di arresto sono due gli episodi contestati: ''Il supporto a un'organizzazione terroristica locale e l'adesione al Mlkp, il partito marxista-leninista turco messo fuorilegge dal governo di Ankara nel 2007''.

''I mandati di cattura dell'Interpol - sottolinea Niederhauser - impediscono ai rifugiati politici di muoversi liberamente, in questo modo si realizza una persecuzione ben oltre i confini turchi. Spero che l'Italia, come la Svizzera, sostenga la battaglia di Seda e faccia rispettare i diritti umani assicurandole protezione contro la persecuzione politica che sta subendo''.

Seda Aktepe aveva chiesto asilo politico alla Svizzera il 13 gennaio scorso ottenendolo poco più di un mese più tardi dalle autorità federali elvetiche. Lo dimostrerebbe un documento prodotto dal fidanzato svizzero e allegato al suo fascicolo giudiziario in mano alla corte d'appello di Firenze.
''Con la concessione dell'asilo politico - scrive l'Ufm, l'ufficio federale svizzero della migrazione - le viene garantito il diritto alla permanenza in Svizzera. La sua posizione nei confronti di tutte le autorità federali e cantonali è quella di rifugiata. Lei e' inoltre autorizzata a svolgere un'attivita' lavorativa nonche' a cambiare posto di lavoro e attivita' professionale indipendentemente dalla situazione del mercato del lavoro, ma e' obbligata a richiederne preventiva autorizzazione all'ufficio cantonale di Polizia degli stranieri''.


Nello stesso documento tuttavia l'Ufm precisa che lo status giuridico che le veniva concesso sarebbe stato valido ''esclusivamente in Svizzera''. ''Il nostro Paese - si legge ancora - dispone di possibilita' d'azione estremamente limitate nel caso in cui lei, nel corso della sua permanenza all'estero, fosse sottoposta a misure giudiziarie nell'ambito di un procedimento penale o di estradizione''.