Pisa, 13 agosto 2011 - UN NUOVO accampamento rom abusivo sta nascendo a Colignola: circa sessanta nomadi si sono trasferiti in un terreno di proprietà privata tra via di Cisanello e via dell’Argine, in un’area compresa tra l’argine e il fiume. L’arrivo non è passato inosservato ai residenti della zona che hanno raccontato di aver visto una vera e propria carovana con auto cariche di suppellettili e materassi. Tutto è successo la sera di giovedì e i rom quasi certamente, come ha confermato anche il sindaco di San Giuliano Terme Paolo Panattoni, fanno parte dell’accampamento sgomberato nei giorni scorsi dal Comune di Pisa.

 

I campi abusivi pisani erano sorti negli ultimi mesi lungo la golena d’Arno di Cisanello e contavano 85 persone, 45 delle quali avrebbero richiesto di aderire al programma di rimpatri volontari assistiti. Gli altri con tutta probabilità hanno semplicemente cercato un altro posto dove accamparsi, e quel terreno non coltivato nascosto dietro a un canneto dev’essere sembrato perfetto. C’è anche però chi riferisce che i nomadi non sono arrivati lì da soli e racconta di aver visto «due persone non rom» accompagnarli e poi andarsene. E la posizione decentrata del terreno, raggiungibile solo con una strada privata sterrata sembrerebbe copnfermare l’ipotesi che a guidarli sia stato qualcuno che conosce bene la zona, come suggerisce anche Panattoni.

 


«STIAMO concludendo — ha fatto sapere il sindaco sangiulianese — tutti gli accertamenti rispetto alla migrazione di questo gruppo di persone da Pisa a San Giuliano. Per quanto ci riguarda, in ruolo e responsabilità, faremo anche noi tutto quello previsto dalla legge per liberare nel più breve tempo possibile la zona occupata. Quella — ha concluso Panattoni — non è comunque una zona né concordata né individuata per questo tipo di utilizzo e non sussistono, tra l’altro, le minime condizioni igienico sanitarie previste dalle vigenti leggi». Il proprietario del terreno, l’ingegner Carlo Centurione Scotto, ha immediatamente sporto denuncia alla polizia municipale, che si occuperà di inviarla alla Procura con allegata la relazione su quanto visto nei sopralluoghi di giovedì sera e ieri mattina.

 


L’ARRIVO dei rom non è passato inosservato neanche in paese: ieri mattina alcuni di loro hanno approfittato della fontanina in centro a Colignola per fare scorta d’acqua. E già gli abitanti preparano le barricate, tanto che già ieri pomeriggio c’era chi parlava di appendere degli striscioni per chiedere lo sgombero dell’accampamento. «C’è parecchia agitazione in paese — riferisce un residente —. La gente e i commercianti della zona parlano di promuovere una raccolta firme e una fiaccolata se entro lunedì il terreno non sarà liberato. Oltretutto poprio dietro l’argine dove stanno allestendo le prime baracche si trova la piscina dell’albergo Eden Park: sono separati solo dalla pista ciclabile». «Nel nostro paese — scrive un rappresentante dei residenti di Mezzana e Colignola — molto spesso siamo protagonisti di spaccio e furti: circa 1 mese una famiglia è stata narcotizzata e derubata nella notte e stessa dinamica qualche settimana.

 

Non ci sentiamo sicuri e per questo abbiamo scritto al Sindaco di San Giuliano e a quello di Pisa, al Comandante dei Carabinieri e al Prefetto di Pisa affinché questo campo sia smantellato in pochissimi giorni. Tutto ciò non significa essere razzisti; si tratta anche di dare dignità a delle persone che non possono vivere lungo una golena d’Arno piena di ratti e sporcizia. Invitiamo anche i Carabinieri a rafforzare i controlli nel nostro territorio ormai da tempo bersaglio di malcapitati». Panattoni e il vicesindaco Juri Sbrana assicurano tempi brevi per liberare il terreno, ma, come si può immaginare, non è così semplice. «Lo abbiamo saputo giovedì sera intorno all’ora di cena — dice Sbrana —.

 

Il sindaco ha firmato l’ordinanza ma ovviamente da soli non possiamo muoverci: non abbiamo abbastanza vigili e, oltretutto, molti di loro sono in ferie. E’ un problema generale e come tale sarà affrontato. In quella zona tra l’altro non possono stare anche per motivi di sicurezza: a settembre cominciano le piogge più abbondanti e il terreno si allaga, diventando molto pericoloso». Il prossimo passo sarà quindi tentare un dialogo con i rom che hanno occupato abusivamente il terreno di proprietà privata. Se non dovessero essere disposti a liberarlo a quel punto dovrà essere effettuato lo sgombero forzato.