Pisa, 27 febbraio 2010 - L’estate si avvicina. E i residenti del centro preparano già le contromisure. Schiamazzi, tavolini abusivi, musica a tutto volume. Nel filo diretto di ieri, in redazione, ospite l’assessore alle Attività produttive, al Commercio e al Turismo, Giuseppe Forte, sono stati tanti i lettori che abitano nelle zone «calde» di Pisa a telefonare per rivolgere domande sulle regole del commercio e il suo mancato rispetto da parte di alcuni esercenti. 

Elisabetta Rossi, che abita in Lungarno Mediceo, chiede spigazioni: «I controlli ai locali, per i rumori o altri problemi non sempre vengono fatti dopo la segnalazione». E ancora: «Dopo tre sanzioni di seguito per lo stesso motivo — domanda —, non sarebbe opportuno chiudere quel locale che non rispetta le regole? Altrimenti continueranno a fare ciò che vogliono». Francesco Mancuso, altro residente di Lungarno Mediceo, parla della manifestazione ‘Argini e margini’: «Ad agosto i controlli si sono allentati e la musica è salita di volume». «Il sistema dei controlli — ribatte l’assessore — verrà affinato in modo da renderlo più efficace. Anche se dopo le verifiche già sei locali sono usciti dal Patto». Già, il tanto discusso patto per Pisa viva e vivibile, definito ‘un fallimento’ da alcuni comitati. «Il patto non ha fallito — risponde alle accuse Forte — se non altro perché ora c’è la consapevolezza delle regole. In questi giorni stiamo rivedendo il regolamento sui rumori. Riprenderemo in mano i patti per ampliarli. Ma chiedo anche alle associazioni di categoria un impegno per promuovere tutti insieme una nuova campagna per il rinnovato patto per Pisa che sarà rivisto e allargato con una sezione sulle emissioni acustiche. Certo, però, non possiamo neppure penalizzare troppo pub e bar, uno tra i settori più vitali della città». Un settore del quale l’assessore fornisce alcuni dati. La crisi c’è ed è innegabile, tanto che nell’ultimo trimestre del 2009, «il quadro è della Camera di Commercio - si è registrato un calo del 4.4% rispetto all’anno precedente».

A sollevare il problema degli affitti e dei contratti troppo lunghi e quindi più difficilmente gestibili, è il presidente di Confedilizia, Giuseppe Gambini che afferma: «Se fossero più brevi la contrattazione sarebbe più facile, soprattutto ora in tempi di crisi del settore».
 

Altra questione, i tavolini. Il Comitato la Cittadella per la qualità della vita ha chiesto, tramite il difensore civico, alcuni dati alla Sepi. «Dei 56 esercizi aderenti al Patto dell’ordinanza 73 del 2008 — afferma Rosanna Cardia del Comitato — solo 6 hanno l’autorizzazione all’occupazione del suolo, 11 hanno l’istruttoria della richiesta in corso e i rimanenti non hanno alcuna autorizzazione, a quanto pare, non hanno fatto richiesta di occupazione, né pagano alcun canone per occupare lo spazio. La maggior parte, dunque, sembra abusiva». «Eppure — continua — i residenti per poter accedere alla ztl, sperando così di riuscire a parcheggiare l’auto, lo spazio devono pagarlo eccome. Ci piacerebbe conoscere la situazione in merito a tutti gli altri locali che somministrano alimenti e bevande». «A gennaio — risponde Forte — abbiamo fatto controlli dettagliati proprio in questo senso. Sanzionando chi era abusivo e aveva anche piccole costruzioni non autorizzate».

Nicola Noccioli fa notare che «mentre a Viareggio il suolo pubblico costa poco più di 100 euro al metro quadro all’anno, a Pisa la cifra sale a oltre 228 euro». Un tema, questo, che introduce anche un altro problema. Quello citato più volte delle licenze. Visto che alcuni locali storici pisani hanno chiuso negli ultimi anni lasciando il posto a negozi che vendono kebab o oggetti cinesi. «Il mercato è libero — osserva l’assessore — e non possiamo impedire l’apertura a priori, ma con il regolamento edilizio possiamo indirizzare le aperture. Aumentando gli standard qualitativi, chiedendo, ad esempio, di rispettare una certa dimensione». La sfida delle tipicità. «Portare in centro più persone ma anche più turisti è il nostro obiettivo, in modo da compensare il calo, ormai in corso da anni, dei residenti». Sì, inoltre, a campagne di promozione sui prodotti locali.
 

Sul turismo, poi, sono intervenuti Massimiliano Giaconi per chiedere il quadro del litorale e Vittorio Salsedo, segretario della Fisascat Cisl di Pisa per capire perché se hotel come il «Granduca» di San Giuliano Terme e il «Golf» a Tirrenia sono in sofferenza, il Comune ha concesso la licenza a nuovi alberghi come quello di San Rossore. «L’8 marzo ci incontreremo con le associazioni di categoria per presentare, entro aprile, la stagione estiva», dice Forte per Marina e Tirrenia. Sugli hotel: «Il turismo ha tenuto. L’Apt nel 2009 — ricorda — ha raccolto 2milioni di prenotazioni su Pisa. Stiamo lavorando per portare anche turisti diversi sul territorio. Con il Piuss e con azioni mirate. A dicembre aprirà il museo delle navi romane. Ai Navicelli, tra due anni, lavoreranno 3mila persone». E c’è chi chiede, come Maurizio Ficeli, se non sarebbe un’opportunità avere Ikea sul nostro terriotrio. «Sarei favorevolissimo, ma l’ipotesi per ora non ci riguarda».