#ioleggopisano, due poesie di Sandro Cartei

Torna anche oggi la rubrica con gli scrittori "di casa nostra"

Sandro Cartei

Sandro Cartei

Pisa, 2 maggio 2020 - Torna anche oggi #ioleggopisano, è la volta di due poesie di Sandro Cartei.

Chi è - Sandro Cartei, nato a Pisa il 09/12/1982, residente a Bientina. Pisano “doc”, innamorato della mia città, in tutte le sue sfaccettature. Premiato al VII Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea di Laura Capone Editore anno 2019/2020 con il racconto breve “In volo, sognando” e con le poesie “La persona”, “La forza delle piccole cose” e “La complicità”; “Diploma d’onore con menzione d’encomio” alla 5^ Edizione del Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti anno 2019 con il racconto breve “In volo, sognando”; Primo classificato al 5^ Premio Nazionale anno 2019 “Nel segno di Pisa” con il racconto breve “Pisa, emozioni senza tempo”. Collaboro con il giornale online Pisanews curando la rubrica “L’angolo nerazzurro della poesia”. E’ in uscita“Il mio migliore amico di giochi” – Sportitalia Edizioni – 2020, il mio libro d’esordio.

LE NUBI TORNERANNO A DIRADARSI

Avevamo sentito delle parole strane, alla tv, distrattamente

Presi dal nostro solito modo di vivere, freneticamente

Abbiamo pensato al solito ingigantimento mediatico

Sarò uno dei tanti virus, nel continente asiatico

 

Da una parte ci ricordano il copricapo di un sovrano

Dall’altra, il nome generico di una malattia, che strano

Parole che cominciano ad avvicinarsi come nubi

Piano piano

 

Le nubi si infittiscono, cominciano a creare uno strano alone

Quelle parole diventano attualità, ci facciamo più attenzione

Arrivano i primi casi di contagio, vicino a noi

Nel settentrione

 

I casi si moltiplicano ogni giorno, a migliaia, nessuno è immune

Un virus che si trasmette con il semplice contatto

E’ una cosa comune

 

Giovani, vecchi, poveri e ricchi, una malattia che non fa distinzioni

Aumentano i morti, ogni giorno, il Governo corre ai ripari

Imponendo restrizioni

 

Tutti chiusi in casa, evitando il contatto sociale

I medici e gli infermieri in prima linea

A loro, va un elogio speciale

 

L’economia, così dicono, non si può fermare

E qualcuno, con il terrore, deve andare a lavorare

 

Mascherine, guanti, gel disinfettante, vetri di protezione

Ci è cambiata la vita, esco di casa con soggezione

 

Vedo però anche un po’ di luce, ci dedichiamo molto più tempo

Le persone sembrano diventate anche più rispettose, nel frattempo

 

Ed allora da qui ripartiamo, dalla semplicità quotidiana

Il rispetto, l’educazione, questo sì che dovrà rimanere

Ci dovremmo abituare, a questa vita strana

 

Il periodo sarà lungo, prima di tornare alla normalità  

E’ un periodo destabilizzante, a cui non siamo abituati

Va affrontato con tranquillità  

 

Di tutto questo però dobbiamo far tesoro

Ora non ce ne rendiamo conto

Ma poi, sarà oro

 

Torneremo a riabbracciarsi, che è meglio di videochiamarsi

Torneremo a darci la mano, che è meglio di salutarci da lontano

Torneremo a correre e passeggiare, che è meglio di chattare

Torneremo a cena fuori con gli amici, che è meglio di pranzare negli uffici

 

Le nubi torneranno a diradarsi, e quelle strane parole, rimarranno nella storia

Noi intanto combattiamo questa battaglia, aspettando solo la vittoria! 

 

PRIGIONI DORATE

 

Ci lamentiamo

Nelle nostre prigioni, dorate

Limitazioni di libertà, fisica

 

Sorridono

Nella loro libertà, povera

Segni evidenti di sofferenza, fisica

 

Tanti morti, per il virus

In quasi tutto il mondo

 

Ancora più morti, per la fame

In poche zone del mondo

 

Andrà tutto bene, per noi, ma non per loro.