Cinque curiosità prima del derby Livorno-Pisa

Prima del derby col Livorno, alcune curiosità passate e recenti legate al derby del Tirreno

De Vitis in gol col Crotone

De Vitis in gol col Crotone

Pisa, 21 ottobre 2019 - Livorno-Pisa è “il derby del Tirreno”, uno scontro culturale prima ancora che sportivo che racchiude l’anima di due città rivali. Anche solo per l’importanza di questa partita qualsiasi tifosi non ha certamente bisogno di motivi per vedere questa gara, ma è possibile estrarre, tra le centinaia di storie legate a questa partita, cinque curiosità e statistiche.

SENZA VITTORIE DAL ’78 – A Livorno il Pisa non ha avuto tanta fortuna. I nerazzurri infatti non vincono dalla stagione 1978-79. Il 3 dicembre 1978 fu Giorgio Barbana a decidere l'ultimo derby vinto dal Pisa in terra labronica. Sono passati oltre 40 anni da quella storica partita. Fu un contropiede di Di Prete a originare il gol che portò Barbana a far gol a un giovane Tacconi. Il boato della curva pisana fece il resto. Il derby mancò per tantissimo tempo, fino a metà degli anni ’90. In tutta l’era Anconetani infatti, dopo quell’ultima vittoria, il Pisa non incontrò mai i cugini, relegati nelle categorie inferiori, saltando letteralmente una generazione. L’ultimo precedente è quello di due anni fa, quando il Pisa perse l’ultimo treno per la promozione per 2-0 a Livorno. Quel giorno c'erano Birindelli, Masucci, Lisi, Gucher, Di Quinzio e Izzillo in campo, mentre in panchina Ingrosso e De Vitis, oggi sicuramente col dente avvelenato e una motivazione in più per il riscatto.

TRA GOLIARDIA E RIVALITA’ – Tanti sono stati gli episodi che hanno arricchito il derby dentro, ma soprattutto fuori dal campo. Come ad esempio epiche fughe in barca di dirigenti del Livorno lungo l’Arno negli anni 40’ e quando nel ’59 l’allenatore del Pisa diede ordine di aprire le pompe dell’acqua perché tutto si allagasse con la gara che finì sospesa e gli animi che si incendiarono. Nel ’78 invece undici bare nerazzurre vennero preparate di cui una più piccola per prendere in giro Barbana, che poi segnò, o la famosa sfida extra calcistica giocata nel 1994 a Tirrenia sulla spiaggia, trasformatasi da gavettonata a maxi rissa, tra il grottesco e il comico.

GLI SCUDETTI SFIORATI – Pisa e Livorno non hanno mai vinto lo scudetto, ma lo hanno entrambi sfiorato. Nel 1920 toccò al Livorno perdere in finale scudetto contro l’Inter per 3-2, nel vano tentativo di recuperare un passivo di 3-0. L’anno dopo toccò al Pisa invece essere battuto in finale dalla Pro Vercelli per 2-1, con il derby tra Livorno e Pisa che si trasformò nella semifinale scudetto vinta dalla squadra dell’ungherese Joszef Ging. Nel ’43 toccò poi di nuovo al Livorno perdere uno scudetto in campionato, piazzandosi secondo a un punto dal grande Torino.

I FALLIMENTI – Tutte e due le squadre hanno vissuto lo spettro e l’umiliazione del fallimento. Nel 1991 toccò al Livorno. Già nel 1989-90 infatti i problemi economici dei labronici erano enormi. Nel 1988 la squadra si era chiamata Pro Livorno, sprofondando poi in C2. Mantovani rilevò il club e fece tornare al nome originale la società, ma nel 1991 fu la fine per il Livorno Calcio che ripartì dall'Eccellenza. Con l'arrivo di Spinelli diversi anni dopo il Livorno iniziò la scalata verso la Serie A. Ben più ricca di colpi di scena la storia del Pisa. Nel 1994 il primo fallimento, a chiusura dell’epoca del Pisa dei miracoli di Romeo Anconetani, dopo la sconfitta ai rigori a Salerno contro l’Acireale. Poi una rocambolesca ripartenza, tanti presidenti e il ritorno in Serie B, prima dell’amaro secondo fallimento nel 2009, proprio l’anno del centenario. Ripartita nuovamente da zero, la società nerazzurra sfiorò un terzo fallimento nel 2016, venendo poi salvata da Giuseppe Corrado, tornando in Serie B stavolta con l’obiettivo di restarci a lungo.

FEBBRE DA DERBY – La febbre da derby, testimoniata da un lungo speciale confezionato da Dazn pubblicato oggi sulla piattaforma online che detiene i diritti della Serie B, ha già preso d’assalto i cuori dei tifosi pisani e livornesi. A Pisa infatti in poco più di un’ora sono stati fatti fuori tutti i 1440 biglietti a disposizione, mentre a Livorno sono state prese d’assalto tutte le ricevitorie e punti vendita.