L'ex Antonio Obbedio: "La forza del Pisa è il gruppo. Ottimo calciomercato"

L'attuale direttore sportivo del Messina, ex mediano nerazzurro dal 2002 al 2004, esprime il suo parere sul Pisa a una settimana dalla chiusura del calciomercato: "Il pubblico e la squadra sono una cosa sola"

Antonio Obbedio (direttore sportivo - foto pagina Facebook Acr Messina Calcio)

Antonio Obbedio (direttore sportivo - foto pagina Facebook Acr Messina Calcio)

Pisa, 9 settembre 2019 - Dopo oltre 60 giorni di trattative la Serie B ha chiuso i battenti del calciomercato estivo ed è arrivato il momento dei bilanci riguardo ai movimenti delle venti società cadette. Sullo spogliatoio del Pisa Sporting Club e sull'operato di Roberto Gemmi si è espresso un direttore sportivo con un trascorso da calciatore proprio nelle fila nerazzurre: Antonio Obbedio. L'ex mediano dimostra di apprezzare e sostenere il lavoro del collega e amico Gemmi: “La società, Roberto (Gemmi, ndr) e D’Angelo hanno fatto bene a scegliere di dare continuità al gruppo che ha firmato la cavalcata dello scorso campionato. In un campionato difficile come la Serie B il senso di appartenenza e di responsabilità verso la maglia e il pubblico è una componente fondamentale”.

D’Angelo ha a disposizione una rosa abbastanza giovane. Sposa anche questa scelta?

“Il calcio è uno sport semplice: chi ha più fame e cattiveria spesso in campo ha la meglio dell’avversario. Ovviamente serve anche un tasso tecnico importante per determinati campionati, ma al Pisa non manca. Giocatori come Moscardelli, Masucci, Marconi, Di Quinzio hanno mezzi tecnici sopra la media. Il mix con i tanti giovani in gruppo risulterà vincente”.

Qual è secondo lei il giovane più interessante fra quelli arrivati dal mercato?

“Ne indico due. Uno è Raul Asencio. Pisa è la piazza giusta per l’esplosione finale. Ha forza, intelligenza, tecnica: le sue caratteristiche completano un ottimo reparto offensivo. Il secondo è Marco Varnier. È il classico difensore moderno: fortissimo tecnicamente, con un fisico importante, intelligente. Se non avrà altri problemi fisici, presto diventerà titolare inamovibile nello scacchiere di D’Angelo”.

E quale può essere la conferma dalla passata stagione?

“Tutti i senatori dello spogliatoio saranno fondamentali. Ma io sono molto incuriosito dall’impatto che avrà con la categoria Gori. È un portiere fortissimo, già pronto per palcoscenici ancora più importanti. Spero che possa raggiungerli con il Pisa”.

Anche D’Angelo è al debutto su una panchina cadetta.

“Sì, ovviamente pagherà qualcosa a lungo andare in termini di esperienza nel confronto con colleghi più scafati. Ma credo che non abbia molto da dimostrare: l’organizzazione di gioco del suo Pisa, la capacità di leggere le partite e l’abilità di guidare tatticamente ed emotivamente lo spogliatoio fanno del tecnico abruzzese uno dei profili più interessanti di tutta la B”.

Quindi, in sintesi, il Pisa può sorprendere anche in B?

“Insieme a Salernitana e Venezia penso che potrà essere la mina vagante del torneo. Se poi la proprietà nerazzurra riuscisse a condurre in porto il progetto di restyling dell’Arena, l’ipoteca su un futuro radioso sarebbe certa. La nuova Arena Garibaldi è un’opportunità imperdibile per la città: nel piccolo, Pisa può diventare una seconda Atalanta”.