“Non tradiremo la fiducia dei tifosi: vogliamo finire la stagione”

Il presidente Giuseppe Corrado fa il punto sulla situazione in casa nerazzurra alla vigilia della conferenza plenaria del calcio italiano con il ministro dello Sport, Spadafora, che potrebbe dettare le regole per la ripartenza dei campionati

Il presidente Giuseppe Corrado

Il presidente Giuseppe Corrado

Pisa, 22 aprile 2020 – Pacato, rilassato nella sua casa di Parma, ma anche ben determinato a raggiungere l’obiettivo indicato più volte nelle scorse settimane: riprendere a giocare e portare a termine la stagione 2019-2020. Costi quel che costi, indipendentemente dalle tempistiche. Giuseppe Corrado è stato protagonista di una lunga intervista con Aldo Orsini, in diretta su 50 Canale, nella serata di ieri: il presidente del Pisa Sporting Club ha fatto il punto sulle volontà della società nerazzurra e sulle sensazioni e i possibili scenari del calcio, principalmente cadetto, nel prossimo futuro. La stella polare che guida tutte le riflessioni del numero uno nerazzurro è il completamento della stagione stoppata subito dopo la vittoria con il Livorno, lo scorso 7 marzo.

“Concordo con il presidente federale Gravina quando dice che non portare a termine la stagione sarebbe un tradimento nei confronti di tifosi e sponsor. La Uefa è stata molto chiara, togliendo qualsiasi limitazione temporale al completamento dei campionati nazionali: siamo liberi di concludere la stagione anche in tarda estate. Non vedo perché ci si debba ostinare a dire di annullare tutto” afferma Corrado. Il presidente del Pisa prosegue spiegando che “la quasi totalità dei club di B intende concludere il campionato, con la disponibilità di modificare anche la prossima stagione”. Corrado spiega meglio questa affermazione, svelando un possibile sviluppo a medio termine del calcio italiano: “Una volta terminati i campionati a luglio o inizio agosto, si potrebbe concedere un paio di settimane di ferie ai tesserati e poi ripartire a settembre con il raduno e il ritiro. In questo modo il mese di ottobre potrebbe essere occupato dalle amichevoli pre-campionato, e a novembre potremmo partire con la stagione 2020-2021. Questa emergenza, così imprevedibile e dura, potrebbe essere il punto di partenza per un modo diverso di interpretare il calcio”.

A fare da discriminante su tutte le discussioni in atto e che verranno portate avanti in merito alla ripresa dell’attività, naturalmente, è la sicurezza di atleti e addetti ai lavori. “È ovvio e giusto che sia così. I protocolli sanitari che sono allo studio dei vertici federali servono a garantirci la piena sicurezza” spiega Corrado. “Noi ci siamo portati avanti – continua -, sanificando completamente le strutture di San Piero a Grado e l’Arena Garibaldi. Entrambe sarebbero pronte per accogliere D’Angelo e la sua squadra fin da oggi. Verosimilmente la prima parte della ripresa la vivremo dentro allo stadio, che ha spazi e locali ideali per il rispetto del distanziamento. Ci saranno anche Marco Varnier, Danilo Soddimo, Gaetano Masucci e Samuele Birindelli, che hanno recuperato dai rispettivi infortuni”. Dopo le prime settimane di controlli sulla salute dei calciatori e di ripristino della condizione, Giuseppe Corrado spiega che si passerebbe al campionato vero e proprio: “Giocando ogni tre giorni, la stagione regolare verrebbe archiviata in circa 45 giorni. Una delle ipotesi è di concentrare le venti squadre in una zona d’Italia sicura, in cui ci sono numerosi stadi in grado di ospitare gare di Serie B e strutture alberghiere consone a sistemare staff e calciatori. Si tratterebbe di una sorta di maxi ritiro necessario per portare a termine questa stagione”. Un dettaglio, in mezzo a tutte queste ipotesi, è comunque certo: le partite saranno a porte chiuse.

“Per noi è uno svantaggio. Ma d’altronde fra non giocare più o concludere la stagione ballano ben 2 milioni di introiti: annullare il campionato imporrebbe alla società una perdita stimata di circa 4 milioni. Ecco perché è nell’interesse di tutti terminare il torneo” sottolinea il presidente nerazzurro. Corrado conclude l’intervista soffermandosi su un tema molto caro al pubblico pisano, rassicurando tutti: “Il progetto di restyling dello stadio non subirà intoppi da questa emergenza. Anzi, potrebbe trarne giovamento. Penso infatti che anche i primi mesi della prossima stagione saranno vissuti senza il calore del pubblico: giocare a porte chiuse ci aiuterebbe a portare avanti le prime operazioni di smantellamento delle vecchie strutture e costruzione delle nuove. La riqualificazione dell’Arena Garibaldi rimane il pilastro del nostro progetto”. Andrea Martino