Pisa, 22 aprile 2020 – Pacato, rilassato nella sua casa di Parma, ma anche ben determinato a raggiungere l’obiettivo indicato più volte nelle scorse settimane: riprendere a giocare e portare a termine la stagione 2019-2020. Costi quel che costi, indipendentemente dalle tempistiche. Giuseppe Corrado è stato protagonista di una lunga intervista con Aldo Orsini, in diretta su 50 Canale, nella serata di ieri: il presidente del Pisa Sporting Club ha fatto il punto sulle volontà della società nerazzurra e sulle sensazioni e i possibili scenari del calcio, principalmente cadetto, nel prossimo futuro. La stella polare che guida tutte le riflessioni del numero uno nerazzurro è il completamento della stagione stoppata subito dopo la vittoria con il Livorno, lo scorso 7 marzo.
“Concordo con il presidente federale Gravina quando dice che non portare a termine la stagione sarebbe un tradimento nei confronti di tifosi e sponsor. La Uefa è stata molto chiara, togliendo qualsiasi limitazione temporale al completamento dei campionati nazionali: siamo liberi di concludere la stagione anche in tarda estate. Non vedo perché ci si debba ostinare a dire di annullare tutto” afferma Corrado. Il presidente del Pisa prosegue spiegando che “la quasi totalità dei club di B intende concludere il campionato, con la disponibilità di modificare anche la prossima stagione”. Corrado spiega meglio questa affermazione, svelando un possibile sviluppo a medio termine del calcio italiano: “Una volta terminati i campionati a luglio o inizio agosto, si potrebbe concedere un paio di settimane di ferie ai tesserati e poi ripartire a settembre con il raduno e il ritiro. In questo modo il mese di ottobre potrebbe essere occupato dalle amichevoli pre-campionato, e a novembre potremmo partire con la stagione 2020-2021. Questa emergenza, così imprevedibile e dura, potrebbe essere il punto di partenza per un modo diverso di interpretare il calcio”.
A fare da discriminante su tutte le discussioni in atto e che verranno portate avanti in merito alla ripresa dell’attività, naturalmente, è la sicurezza di atleti e addetti ai lavori. “È ovvio e giusto che sia così. I protocolli sanitari che sono allo studio dei vertici federali servono a garantirci la piena sicurezza” spiega Corrado. “Noi ci siamo portati avanti – continua -, sanificando completamente le strutture di San Piero a Grado e l’Arena Garibaldi. Entrambe sarebbero pronte per accogliere D’Angelo e la sua squadra fin da oggi. Verosimilmente la prima parte della ripresa la vivremo dentro allo stadio, che ha spazi e locali ideali per il rispetto del distanziamento. Ci saranno anche Marco Varnier, Danilo Soddimo, Gaetano Masucci e Samuele Birindelli, che hanno recuperato dai rispettivi infortuni”. Dopo le prime settimane di controlli sulla salute dei calciatori e di ripristino della condizione, Giuseppe Corrado spiega che si passerebbe al campionato vero e proprio: “Giocando ogni tre giorni, la stagione regolare verrebbe archiviata in circa 45 giorni. Una delle ipotesi è di concentrare le venti squadre in una zona d’Italia sicura, in cui ci sono numerosi stadi in grado di ospitare gare di Serie B e strutture alberghiere consone a sistemare staff e calciatori. Si tratterebbe di una sorta di maxi ritiro necessario per portare a termine questa stagione”. Un dettaglio, in mezzo a tutte queste ipotesi, è comunque certo: le partite saranno a porte chiuse.
“Per noi è uno svantaggio. Ma d’altronde fra non giocare più o concludere la stagione ballano ben 2 milioni di introiti: annullare il campionato imporrebbe alla società una perdita stimata di circa 4 milioni. Ecco perché è nell’interesse di tutti terminare il torneo” sottolinea il presidente nerazzurro. Corrado conclude l’intervista soffermandosi su un tema molto caro al pubblico pisano, rassicurando tutti: “Il progetto di restyling dello stadio non subirà intoppi da questa emergenza. Anzi, potrebbe trarne giovamento. Penso infatti che anche i primi mesi della prossima stagione saranno vissuti senza il calore del pubblico: giocare a porte chiuse ci aiuterebbe a portare avanti le prime operazioni di smantellamento delle vecchie strutture e costruzione delle nuove. La riqualificazione dell’Arena Garibaldi rimane il pilastro del nostro progetto”. Andrea Martino