Amarcord Cittadella – Pisa, Ferrigno dipinge la pennellata della vittoria

Il 25 marzo 2007 i nerazzurri in Serie C centrarono un successo pesantissimo in casa dei granata: il compianto capitano su punizione pescò l’incrocio dei pali

L'ex capitano nerazzurro Fabrizio Ferrigno, scomparso all'età di 47 anni

L'ex capitano nerazzurro Fabrizio Ferrigno, scomparso all'età di 47 anni

Pisa, 11 marzo 2021 – Freddo, vento e pioggia battente per tutto il match: tutto sembrava quel pomeriggio di quattordici anni fa a Cittadella, fuorché l’inizio della primavera. Il Pisa di Piero Braglia si presentò al Tombolato con le ossa rotte e una forte delusione derivante dall’inopinata sconfitta interna della settimana precedente. In un assolato e caldissimo pomeriggio la Cremonese, distante 16 punti dalla truppa nerazzurra e invischiata nella lotta per evitare i playout, aveva sbancato il campo della capolista del Girone A di Serie C grazie al gol a metà ripresa siglato da Vitiello. Una bordata alle certezze della squadra e all’euforia della piazza che rischiò di avere strascichi ancora più pesanti a causa delle assenze che caratterizzarono la trasferta di Cittadella. Il campionato era entrato nella fase decisiva e la bagarre in vetta alla classifica era totale, con cinque squadre racchiuse nello spazio di tre punti: tra queste c’era ancora il Pisa, nonostante la sconfitta di sette giorni prima che era costata uno scivolone dalla prima alla terza posizione. Il pubblico comprese il momento complesso (al Tombolato mancavano Zattarin e Biancone, e anche De Simone sedeva in panchina afflitto da un problema al menisco) e si presentò in Veneto in massa per sostenere Ferrigno e compagni. Si trattava di un altro scontro diretto, l’ennesimo di quel campionato: il Cittadella doveva vincere per forza per rimanere attaccato al gruppone delle squadre in lotta per i playoff. Nonostante fosse il 25 marzo, dicevamo, il clima somigliava di più al pieno inverno. Campo pesante e vento forte non aiutavano lo sviluppo della manovra, e ben presto il confronto si trasformò in una lotta all’arma bianca per avere la meglio dell’avversario. Tutto lasciava pensare a un equilibrio immutato prima dell’intervallo, quando al 39’ proprio Fabrizio Ferrigno, scomparso recentemente a causa di una terribile malattia all’età di 47 anni, si incaricò di calciare una punizione dai 25 metri leggermente spostato sul centrodestra. Il vento soffiava forte alle spalle del capitano nerazzurro, che decise così di tentare il colpo a effetto: bordata a giro sopra la barriera, proprio Eolo ci mise lo zampino e la palla si infilò esattamente all’incrocio dei pali alla sinistra di un esterrefatto Pierobon. Il mucchio selvaggio che accompagnò l’esultanza della squadra e dei tifosi simboleggiò la piena riscossa di un gruppo granitico, capace di centrare una vittoria pesantissima in condizioni proibitive. Il leit motiv di quella stagione, in cui lo spogliatoio e la città si strinsero in un blocco unico capace di ribaltare anche i pronostici più scontati e uscire indenni dalle prove più complesse fino alla straordinaria promozione in Serie B.A.M