2009-05-18
IL LUPO, presente ormai da una decina di mesi nella tenuta di San Rossore, si è fatto vivo con una coppia di fidanzati. La coppia, di Vecchiano, si era inoltrata a piedi verso il ‘Paduletto’ dopo aver lasciato le bici al limite del prato dei Mori. «Mentre stavo raccogliendo alcune giunchiglie – ha dichiarato la ragazza, F.G. - mi sono sentita come osservata da qualcuno. Ho girato la testa e dietro un leccio ho visto la testa di un lupo che mi guardava con grande attenzione. Istintivamente ho urlato e il lupo se n’è andato via a piccolo trotto. Era un bell’animale, fra il grigio e il rossiccio, alto circa sessanta centimetri. Mi ha fatto una grande paura». L’episodio è stato riferito al dirigente della tenuta, il dottor Nino Zampaglione, il quale commenta: «Sappiamo che il lupo c’è, sappiamo che è accaduto questo episodio ma sono più di cent’anni, secondo il parere di chi studia i comportamenti di questo animale, che non si registrano casi di aggressione all’uomo. Quanto ha raccontato la ragazza è comunque un fatto eccezionale perché il lupo ha un olfatto raffinato che capta l’odore dell’uomo fino a due chilometri di lontananza e, quando lo sente, per prudenza, si allontana. Forse questa volta la sua curiosità ha prevalso sulla paura. Comunque la prudenza non è mai troppa. In queste domeniche nelle quali la tenuta è invasa di migliaia di persone, consiglio tutti quanti a non uscire dalle strade asfaltate e comunque, pur andando sui prati, ad evitare di inoltrarsi nel bosco. Anche la paura nel vedere il lupo potrebbe creare danni a una persona impressionabile».

IL LUPO di San Rossore è un esemplare probabilmente sceso dalla Val di Cecina. E’ un animale molto mobile che tuttavia sembra aver trovato a San Rossore un habitat favorevole tanto che, a parte alcune scorribande fino alla pineta di Migliarino, che raggiunge attraversando a nuoto il Serchio, la sua presenza in tenuta è costante. Lo rilevano le guardie dalle carcasse di animali uccisi, soprattutto cuccioli di daino, cinghiale, volpe. Un bel dilemma per gli animalisti visto che il lupo è una specie protetta (circa 500 gli esemplari rimasti in Italia), ma anche la volpe è una specie protetta. A San Rossore il lupo è supertutelato: «Ci limitiamo a seguirne o movimenti - dice il dottor Zampaglione - , monitorando i suoi passaggi dalle carcasse degli animali uccisi». L’Ente Parco ha affidato lo studio di questa presenza al professor Marco Apollonio, uno zoologo dell’università di Sassari, specializzato su questi animali. E’ lui che, sulla base di alcune rilevazioni effettuate sul pelo e sul sangue presente sulle carcasse delle sue prede, ha indicato che si tratta di un esemplare maschio di circa tre anni.
Renzo Castelli