2008-03-06
di GUGLIELMO VEZZOSI
CÈ CHI si è visto addebitare centinaia di metri cubi di gas in realtà mai consumati e richiedere il pagamento di cifre astronomiche. Roba da far venire il mal di cuore. Succede con le ultime bollette emesse da Toscana Energia Clienti, in distribuzione in questi giorni. Moltissime si parla di migliaia sono sbagliate. Motivo: un ritardo nel sistema centrale automatizzato ha fatto scattare il conteggio di consumi molto più consistenti rispetto a quelli effettivamente avvenuti. Risultato: il conto finale della bolletta è lievitato a dismisura. Insomma, il sistema è andato in tilt e ha prodotto una gran quantità di «bollette pazze» senza che nessuno se ne accorgesse.
LALLARME è arrivato alle associazioni dei consumatori che si dicono pronte a dare battaglia, mentre i centralini dellazienda del gas il numero verde è 800-50.91.24 sono da alcuni giorni letteralmente presi dassalto dagli utenti induriati che chiedono di rifare i conti. Ma cosa è successo? Tutto dipende dalla necessità di aggiornare i software di fatturazione alla novità introdotta dal 1° gennaio, ovvero la rimodulazione delle aliquote Iva sul gas. Dopo anni di battaglie da parte dei consumatori il governo ha infatti deciso di abbattere lIva (dal 20% al 10%) per i primi 480 metri cubi di consumo sia per chi utilizza esclusivamente gas per uso cucina e sanitario (è il caso ad esempio di chi paga il riscaldamento centralizzato al condominio e riceve una bolletta separata per gli altri consumi), sia nei contratti di tipo promiscuo (riscaldamento, cucina, sanitario). La messa a punto dei nuovi programmi che avviene a Torino, in una delle sedi Eni, il colosso che controlla Toscana Energia Cienti ha però richiesto un tempo superiore al previsto facendo slittare lavvio delle operazioni di fatturazione. Per colpa di questo ritardo il sistema automatico ha però escluso e ignorato tutte le registrazioni esistenti in memoria, sia le autoletture comunicate direttamente dai clienti nei periodi-finestra indicati sulle bollette, sia le rilevazioni al contatore eseguite dal personale dellazienda. In poche parole il cervellone ha fatturato lintero periodo basandosi esclusivamente su consumi presunti, calcolati in maniera automatica sulla base dei consumi medi di ogni utenza. Inevitabili, a questo punto, gli errori che, in alcuni casi, si sono rivelati autentici «orrori» per chi ha poi ricevuto la bolletta.
DA QUI le proteste. Ma come difendersi dalla «bolletta pazza»? Il primo consiglio è quello di mettere a confronto la lettura registrata sulla fattura e quella sul contatore. In presenza di variazioni consistenti chiamare subito il numero verde e chiedere il blocco della fattura errata: contestualmente occorre comunicare la lettura reale e chiedere lemissione di una nuova fattura. Naturalmente per chi ha la domiciliazione bancaria i problemi si moltiplicano perché occorre andare in banca e sospendere il pagamento che solo in un secondo momento, quando sarà stato risolto questo problema, potrà essere riattivato. Insomma per i contribuenti pisani non cè pace: dopo le cartelle sbagliate di Sepi per le multe arretrate (in molti casi regolarmente pagate dallautomobilista) e dopo le interminabili file per la consegna dei dati catastali ad Acque Spa, adesso scoppia il caso delle «bollette pazze» del gas. Della serie: ogni giorno ha il suo tormento.
di GUGLIELMO VEZZOSI
CÈ CHI si è visto addebitare centinaia di metri cubi di gas in realtà mai consumati e richiedere il pagamento di cifre astronomiche. Roba da far venire il mal di cuore. Succede con le ultime bollette emesse da Toscana Energia Clienti, in distribuzione in questi giorni. Moltissime si parla di migliaia sono sbagliate. Motivo: un ritardo nel sistema centrale automatizzato ha fatto scattare il conteggio di consumi molto più consistenti rispetto a quelli effettivamente avvenuti. Risultato: il conto finale della bolletta è lievitato a dismisura. Insomma, il sistema è andato in tilt e ha prodotto una gran quantità di «bollette pazze» senza che nessuno se ne accorgesse.
LALLARME è arrivato alle associazioni dei consumatori che si dicono pronte a dare battaglia, mentre i centralini dellazienda del gas il numero verde è 800-50.91.24 sono da alcuni giorni letteralmente presi dassalto dagli utenti induriati che chiedono di rifare i conti. Ma cosa è successo? Tutto dipende dalla necessità di aggiornare i software di fatturazione alla novità introdotta dal 1° gennaio, ovvero la rimodulazione delle aliquote Iva sul gas. Dopo anni di battaglie da parte dei consumatori il governo ha infatti deciso di abbattere lIva (dal 20% al 10%) per i primi 480 metri cubi di consumo sia per chi utilizza esclusivamente gas per uso cucina e sanitario (è il caso ad esempio di chi paga il riscaldamento centralizzato al condominio e riceve una bolletta separata per gli altri consumi), sia nei contratti di tipo promiscuo (riscaldamento, cucina, sanitario). La messa a punto dei nuovi programmi che avviene a Torino, in una delle sedi Eni, il colosso che controlla Toscana Energia Cienti ha però richiesto un tempo superiore al previsto facendo slittare lavvio delle operazioni di fatturazione. Per colpa di questo ritardo il sistema automatico ha però escluso e ignorato tutte le registrazioni esistenti in memoria, sia le autoletture comunicate direttamente dai clienti nei periodi-finestra indicati sulle bollette, sia le rilevazioni al contatore eseguite dal personale dellazienda. In poche parole il cervellone ha fatturato lintero periodo basandosi esclusivamente su consumi presunti, calcolati in maniera automatica sulla base dei consumi medi di ogni utenza. Inevitabili, a questo punto, gli errori che, in alcuni casi, si sono rivelati autentici «orrori» per chi ha poi ricevuto la bolletta.
DA QUI le proteste. Ma come difendersi dalla «bolletta pazza»? Il primo consiglio è quello di mettere a confronto la lettura registrata sulla fattura e quella sul contatore. In presenza di variazioni consistenti chiamare subito il numero verde e chiedere il blocco della fattura errata: contestualmente occorre comunicare la lettura reale e chiedere lemissione di una nuova fattura. Naturalmente per chi ha la domiciliazione bancaria i problemi si moltiplicano perché occorre andare in banca e sospendere il pagamento che solo in un secondo momento, quando sarà stato risolto questo problema, potrà essere riattivato. Insomma per i contribuenti pisani non cè pace: dopo le cartelle sbagliate di Sepi per le multe arretrate (in molti casi regolarmente pagate dallautomobilista) e dopo le interminabili file per la consegna dei dati catastali ad Acque Spa, adesso scoppia il caso delle «bollette pazze» del gas. Della serie: ogni giorno ha il suo tormento.
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