{{IMG_SX}}Perugia, 6 agosto 2009 - La procura ha messo nero su bianco e depositato in cancelleria un carnet di tremila pagine. Contiene tutte le accuse contro la presidente della commissione giudicatrice del 'Med 07', concorso tenuto 17 mesi fa a Microbiologia (facoltà di Medicina dell’Università di Perugia) per la copertura di un posto da ricercatore nel laboratorio.

 

Un concorso nel quale, secondo gli inquirenti che hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini alla donna, la vincitrice già conosceva - ancor prima di presentarsi - "gli argomenti delle prove di selezione scritta". Argomento tra l’altro 'analogo (o quanto meno riconducibile)' a quello della tesi di laurea "di cui la stessa professoressa era stata relatrice". Falso ideologico e abuso d’ufficio dunque i reati contestati all’unica indagata dai pubblici ministeri Giuseppe Petrazzini e Gabriele Paci che hanno coordinato l’inchiesta dei carabinieri del Nas. Quella che ha mosso i primi passi proprio dalle segnalazioni anonime del ‘Corvo’ sul presunto torbido intreccio di interessi che, a suo avviso, si muove all’ombra dello storico Ateneo.


Tra la ‘seconda in graduatoria’ e la presidente (52 anni, di Fermignano, nel Pesarese), secondo l’accusa, "sussisteva grave e manifesta inimicizia". Durante la prova d’esame l’indagata, "in presenza degli altri membri della Commissione", "esprimeva opinioni di massima considerazione" nei confronti della vincitrice e "altre di natura denigratoria, anche attinenti a vicende personali, relative all’unica ulteriore candidata".

 

Sentiti in Procura le altre due pisane membri della Commissione - alle quali non è stato notificato il ‘415bis’, come neppure alla vincitrice del concorso che ha ottenuto un 'ingiusto vantaggio patrimoniale' - hanno confermato che tra la professoressa e l’altra candidata non correva buon sangue: "Non poteva soffrirla", "fece riferimento al fatto che altre persone non si erano presentate al concorso proprio in quanto consapevoli che lo stesso era riservato al ‘suo gruppo’, cosa che evidentemente la spoletina (39 anni di cui 17 di curriculum universitario, ndr) faceva finta di ignorare al solo fine di dare fastidio per malanimo nutrito nei confronti della stessa".

 

La presidente "si attendeva che si presentasse solo una candidata". "E’ ovvio che se una delle due candidate fosse venuta in possesso delle tracce rinvenute nel block notes che mi è stato mostrato - prosegue l’altro membro - avrebbe avuto un evidente vantaggio". Quel block notes è stato sequestrato dal Nas alla vincitrice, intercettata al telefono mentre parla con la madre del concorso e in aula durante la prova. "In Commissione - spiega una delle pisane - ci fu un po’ da discutere sui titoli dei candidati in quanto quella che si era allontanata aveva molti titoli, ma in parte in settore diverso e la professoressa sosteneva che gli stessi non andavano considerato mentre per noi era un’esperienza comunque da considerare".

 

"A parità di titoli con gli altri candidati pensavo di avere buone possibilità di vincerlo - aveva spiegato la sconfitta che quest’anno ha lavorato in un istituto superiore di Foligno come insegnante precaria di scienze -. Nessuno aveva il mio curriculum, l’altra concorrente era laureata da tre anni e stava ancora finendo il dottorato. Molti titoli non me li hanno convalidati, a differenza di quei pochi dell’altra ragazza che la Commissione ha ritenuto tutti attinenti".

 

In Procura è stata mostrata alle pisane anche la copia della tesi di laurea della vincitrice: "La stessa era sostanzialmente avvantaggiata dalla conoscenza dell’argomento visto poi il titolo della seconda prova prescelto. Se avessi avuto conoscenza di ciò non avrei dato il mio assenso al titolo della prova essendovi un palese favore verso tale candidata". L’avvocato Giovanni Dean tra i testimoni a difesa convocherà anche il Rettore, Francesco Bistoni.