{{IMG_SX}}Perugia, 14 marzo 2009 - "Una studentessa brava, diligente e partecipativa". Così la professoressa di italiano a Perugia, Antonella Negri, descrive la sua studentessa Amanda Knox mentre testimonia all'udienza della Corte d'Assiste di Perugia che oltre ad Amanda vede imputato anche Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher.

 

La professoressa ha ricordato poi che il lunedì successivo all'omicidio fu assegnato in classe un tema che consisteva nella scrittura di una lettera. "Amanda scelse di scrivere a sua madre - ha raccontato la Negri - e nella lettera la ragazza esponeva i suoi stati d'animo. Era preoccupata, confusa e diceva che, nonostante tutto, era legata a Perugia. Sperava che la madre la raggiungesse presto per distrarsi e fare shopping".

 

La Negri ha poi spiegato che Amanda quel giorno arrivò in classe con una tuta blu ed "espresse il suo disagio perchè non aveva potuto cambiarsi perchè gli avevano sequestrato gli abiti". "Perugia è veramente una bella città - scriveva Amanda alla madre nella lettera consegnata alla professoressa di italiano - nonostante la mia situazione voglio restare qui". L'udienza di oggi prevede anche le deposizioni di alcuni investigatori della polizia che si occuparono dei computer sequestrati nell'ambito dell'indagine.