{{IMG_SX}}Perugia, 6 febbraio 2009 -Il primo testimone per l'accusa, il dirigente della Polpost Filippo Bortolozzi, ha illustrato ai Pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi le analisi effettuate sul computer di Raffaele Sollecito. Secondo il dirigente "non risulta interazione umana dopo la fascia oraria che va tra le 21.10 e le 5.32". L'analisi è di fondamentale importanza poichè la difesa del ragazzo pugliese ha incentrato tutto sulla presenza di Raffaele al
computer durante l'omicidio che sarebbe avvenuto tra le 22 e le 23.

 

Sollecito ha sempre detto di essere rimasto a casa con Amanda e di aver visto il film "Il fantastico mondo di Amelie". E poi di essere andati a dormire fino alla tarda mattinata del 2 novembre. L'abitazione di Raffaele Sollecito dista da quella di via della Pergola soltanto 15 minuti a piedi: il pc sarebbe stato riacceso alle 5.32. Un orario molto vicino a quello delle 6 quando, per l'accusa, stranamente si sarebbero riaccesi all'unisono i telefonini di Amanda e Raffaele.

 

Il dirigente Bortolozzi ha ribadito ai magistrati di aver dato lui stesso l'autorizzazione a buttare giù la porta della camera di Meredith, dopo che alcuni coinquilini avevano espresso preoccupazione per la sparizione dei cellulari e per il fatto che la camera della studentessa inglese fosse chiusa a chiave. Fu lui il primo a trovare il cadavere della ragazza.