"Vacciniamo le donne con Pfizer o Moderna"

"Da giugno a settembre avremo a disposizione oltre 100 milioni di dosi, allora perché far correre alle donne under 50 il pur remoto rischio di eventi trombotici osservati con i vaccini a vettore virale, come Astra Zeneca e J&J?", ci dice Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed

Campagna vaccinale

Campagna vaccinale

Roma, 31 maggio 2021 -  Dottor Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, ora che l’emergenza sanitaria è in via di miglioramento, come ci si deve comportare per evitare ricadute come l’anno scorso, dopo l’estate? “Siamo ancora lontani dalla cosiddetta immunità di comunità, per cui le classiche misure di contenimento della diffusione del virus vanno mantenute: distanziamento, mascherine, lavaggio delle mani e areazione dei locali. Ora che i contagi sono sotto i 50 casi/100 mila/settimana è possibile riprendere una politica aggressiva di testing & tracing a cui aggiungerei un incremento dei sequenziamenti per individuare e sorvegliare eventuali varianti”. È un rischio aver dilatato i tempi fra prima e seconda dose? “È giustificabile in un contesto di carenza dei vaccini. Con i dati che arrivano dal Regno Unito che mostrano una ridotta efficacia di una singola dose contro la variante indiana, ritornare alla somministrazione canonica dopo 21/28 giorni forse è meglio”. Possiamo considerare superato il dibattito sul coprifuoco? “Il coprifuoco si è dimostrato efficace in mancanza dei vaccini e in presenza di alta circolazione del virus. Ricordiamoci che in Francia iniziava alle 18. Il programma del Governo di progressivo allentamento è da condividere”. In un tweet, lei scrive che dovremmo vaccinare le donne con Pfizer o Moderna. Ci può spiegare perché? “Da giugno a settembre avremo a disposizione oltre 100 milioni di dosi, allora perché far correre alle donne under 50 il pur remoto rischio (1 caso ogni 250 mila vaccinati) di eventi trombotici osservati con i vaccini a vettore virale, come Astra Zeneca e J&J? Si tratta di adottare una medicina di genere”.