Referendum leghisti, promossi e abbandonati

Il Salvini garantista è durato poco, temo: si torna al Salvini garantista di sé stesso e dei suoi amici più stretti

Pecore elettriche

Pecore elettriche

Firenze, 5 giugno 2022 - Non riesce davvero a riprendersi dal colpo di sole del Papeete, Matteo Salvini. Il capo della Lega sembra quello del 2019, quando ogni giorno bombardava l’esecutivo gialloverde di cui faceva parte da ministro dell’Interno. Oggi è “solo” il segretario del maggior partito di centrodestra - anche se i sondaggi dicono che è già stato superato da Giorgia Meloni, che si sta preparando per le prossime elezioni politiche - ma già dovrebbe bastare questo ruolo per mantenere intatto il necessario senso di responsabilità (e pure del ridicolo: quello, in politica, serve sempre). Il viaggio in Russia, ufficialmente cancellato da ieri dopo una settimana di vado-non-vado, si è rivelato più di un flop. Il leader leghista non aveva detto niente a nessuno, non ai vertici del governo di cui fa parte e nemmeno al presidente della Repubblica.

L’organizzazione della missione di pace era stata affidata a tal Antonio Capuano, oscuro avvocato ex parlamentare di Forza Italia. Uno che nemmeno dentro la Lega conoscono (ma non è una giustificazione): "Non conosco questa persona, non l’ho mai visto. Mi vien solo da dire che i diplomatici che conosco sono persone abbastanza silenziose. Mi stupisce un po’ che questa persona continui a rilasciare interviste a nome di un partito che non rappresenta", ha detto in un’intervista al Corriere Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega con delega agli Esteri, un altro che evidentemente non ha il polso della situazione nel partito che pure vicedirige. Salvini ha detto che non voleva neanche essere ringraziato, ma la domanda è semmai per cosa avremmo dovuto dirgli grazie. Forse per aver raccolto le firme per i referendum sulla giustizia, insieme ai Radicali, di domenica prossima, 12 giugno; peccato però che la Lega, dopo averli promossi, se ne sia dimenticata ampiamente. Inutile che se ne lamenti, come fa l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi: "A dieci giorni dal voto, continua il silenzio dei talk show e dei tg della Rai sui referendum. Una censura certificata dall’Authority per le garanzie nelle comunicazioni. Possibile avere così tanta paura di informare i cittadini e di dare loro la libertà di esprimersi?".

Giovanni Orsina ha detto, parlando con La Nazione, che Salvini ha esaurito il bonus svolte. Lo ha notato anche Benedetto Della Vedova parlando con Il Tempo: "La Lega ha il merito di averli promossi, ma ora sono spariti: non ne stanno facendo una priorità. Il Salvini garantista è durato poco, temo: si torna al Salvini garantista di sé stesso e per gli amici, ma manettaro per gli altri, in particolare per gli stranieri". In realtà il Salvini garantista non è mai esistito. Non appartiene al suo profilo politico-culturale né a quello della Lega, che è si fatta riconoscere nella storia della Repubblica per il cappio agitato in Parlamento. I referendum sulla giustizia sono serviti solo come taxi.

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