Toh, persino Mario Draghi ora tratta con i partiti

Quirinale: potrebbe accadere un paradosso, anzi il paradosso dei paradossi: i partiti che rivendicano centralità politica, istituzionale e costituzionale scelgono di eleggere il presidente del Consiglio come presidente della Repubblica, facendo avanzare la tecnocrazia ai livelli più alti della Repubblica.

Mario Draghi

Mario Draghi

Firenze, 25 gennaio 2022 - E fu così che persino Mario Draghi accettò di trattare. Il presidente del Consiglio è consapevole che per sbarcare al Colle - come vuole dal primo giorno in cui è arrivato a Palazzo Chigi in coordinamento con Sergio Mattarella - servirà un consenso più che ampio.

Anche perché nei partiti la situazione è complessa ed eventuali possibili defezioni vanno messe in conto. I Cinque stelle, per dire, sono ormai divisi in correnti come la DC. Ci sono i contiani, i dimaiani… Nelle riunioni intervengono a blocchi come in certe rodate assemblee dei partiti tradizionali. Ma anche il Pd non scherza: ieri molti parlamentari e dirigenti del centrosinistra indicavano Pierferdinando Casini come possibile candidato in grado di unire trasversalmente.

Ieri il presidente del Consiglio ha incontrato il capo della Lega Matteo Salvini, il grimaldello per portare il centrodestra - o almeno una parte consistente di esso - a convergere su se stesso e raggiungere dunque il Quirinale. Inevitabile che si stia parlando anche di governo, in queste ore. In caso di trasloco quirinalizio, ci sarebbe bisogno di un nuovo presidente del Consiglio. Ma sarebbe un esecutivo fotocopia? L’impressione è i partiti potrebbero accettare di mandare Draghi al Quirinale soltanto per riprendersi la scena del governo, congedando così i ministri tecnici, soprattutto quelli che dimostrano scarsa dimestichezza con le dinamiche del Palazzo.

Insomma potrebbe accadere un paradosso, anzi il paradosso dei paradossi: i partiti che rivendicano centralità politica, istituzionale e costituzionale scelgono di eleggere il presidente del Consiglio come presidente della Repubblica, facendo avanzare la tecnocrazia ai livelli più alti della Repubblica. Attenzione, è un bene che Draghi ci sia (come capo del governo), ma la domanda è se è di questi traslochi che abbiamo bisogno. Possibile che non esistano altre figure in grado di fare il presidente della Repubblica senza operazioni di ingegneria costituzionale?

Oltretutto, andrebbe sfatato il mito, nato proprio in questi mesi, secondo cui si può governare il Paese anche dal Colle. Non è vero; i poteri del Presidente della Repubblica hanno dei limiti e non si può pensare che Draghi, solo in quanto Draghi, sia in grado di trasformare l’Italia in quello che Non è, cioè una repubblica semipresidenziale o presidenziale. Magari lo fosse.