Il Pd, il Movimento e i princìpi di riserva

Ormai siamo passati dall’immaginazione al potere al potere dell’immaginazione. Del resto il Giuseppe Conte 1 dimentica il Conte 2

Pecore elettriche

Pecore elettriche

Firenze, 1 maggio 2021 - Adesso le elezioni comunali vengono derubricate da Pd e Cinque stelle a tappa intermedia, a bagatella, a passaggio interlocutorio, e che sarà mai?, si va soltanto al voto a Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna. Non sono importanti, adesso, quelle elezioni autunnali, per la tenuta della sacra alleanza giallorosé. Peccato che questo diventi approssimativamente vero - siamo passati dall’immaginazione al potere al potere dell’immaginazione - solo perché Enrico Letta e Beppe Conte si sono accorti che semplicemente l’alleanza stenta a decollare. Soprattutto perché il M5s non è pronto ad accogliere la rivoluzione, si fa per dire, contiana.

Le questioni legal-notarili pesano più della sostanza politica, peraltro non molto appariscente. Del vecchio Movimento non è rimasto quasi più niente. Doveva essere autarchico e fiero avversario di tutti, ora gli manca soltanto di governare con Fratelli d’Italia. Il Pd disperatamente prova, ogni giorno, a supportare l’alleato zoppicante. Giovedì scorso, Goffredo Bettini ha officiato una sorta di rito di iniziazione su Zoom, invitando alle sue Agorà (la nuova corrente bettiniana) proprio Conte. Niente da fare, per ora l’alleanza Pd-Cinque stelle alle comunali non c’è. Gli sforzi del Pd sono vani. Eppure il partito di Letta ce la sta mettendo tutta, tanto che proprio ieri il segretario ha auspicato un apparentamento in caso di secondo turno. Fischietta anche quando il Beppe Conte 2 si dimentica del Beppe Conte 1. Durante l’assemblea bettiniana, l’ex presidente del Consiglio ha attaccato frontalmente il sovranismo e il salvinismo. Ha detto che il sovranismo "non è condivisibile perché offre risposte del tutto inadeguate al contesto globale e anche al contesto europeo in cui siamo inseriti… Ridurre il problema complesso della gestione dei flussi migratori allo slogan “porti chiusi, porti aperti“ ho sempre detto che rivela inadeguatezza di risposta, anche perché si scopre che queste formule sono sterili slogan".

Poi, la pietra miliare: "Non è mai successo che con il mio governo un porto sia rimasto chiuso, perché alla fine sono sbarcati comunque, anche se con qualche giorno soverchio". Chissà che cosa ne pensa il Conte 1, quello che, quando era al governo con la Lega, firmava i Decreti Sicurezza e difendeva il sovranismo sbandierando addirittura la Costituzione: "Quando qualcuno ci accusa di sovranismo e populismo, amo ricordare che sovranità e popolo sono richiamati nell’articolo 1 della Costituzione italiana, ed è esattamente in quella previsione che interpreto il concetto di sovranità e l’esercizio della stessa da parte del popolo", diceva nel 2018.

Naturalmente il sovranismo non c’entra niente con la Costituzione, ma il Conte 1 doveva pur giustificare in qualche modo l’alleato Salvini. Come diceva Groucho Marx: "Questi sono i miei princìpi, e se non vi piacciono ne ho degli altri".

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