"I no vax malati si paghino i ricoveri". È costituzionalmente giusto? Giuristi dicono no

"Il sistema sanitario è universale. Il prossimo passo è negare le cure a chi fuma? A chi beve troppo?"

Pecore elettriche

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Firenze, 31 agosto 2021 - “I no vax che contraggono il Covid e finiscono nelle terapie intensive degli ospedali del Lazio dovranno pagare i ricoveri”, dice l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in un’intervista al Messaggero: “Queste persone che rifiutano la vaccinazione mettendo a rischio la libertà altrui, devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni”.

Domanda: è tutto costituzionalmente corretto? Pare proprio di no, a sentire i giuristi. Dice Giulio Profeta, avvocato e dottorando all’Università di Pisa: “Sono abbastanza perplesso di fronte a quella che sta divenendo una sterile crociata contro i no-vax. Dove possibile si deve continuare a spingere a favore della vaccinazione, laddove necessario promuovere strumenti coercitivi come il trattamento sanitario obbligatorio. Minacciare di sospendere i servizi pubblici, invece, lo trovo un salto indietro nell’Ottocento”. Il sistema sanitario, aggiunge Profeta, “è universale, introdurre una deroga di questo tipo significa creare un precedente pericoloso... Il prossimo passo è negare le cure a chi fuma? A chi beve troppo?”.

Il nostro, dice alla Nazione Giovanni Boggero, ricercatore di istituzioni di diritto pubblico all’università di Torino, “è un sistema universalistico almeno dal 1978. Quindi se prima si poteva pensare, in un sistema mutualistico, che determinate cure potessero essere vincolate al comportamento tenuto dall’assicurato, direi che questo non è più possibile oggi. Anche l’interpretazione costituzionale che è stata data dell’articolo 32 dopo l’istituzione del Sistema sanitario nazionale non consente un vincolo alle cure basato sui comportamenti dei pazienti. Si possono introdurre delle sanzioni, che sono eventualmente quelle derivanti dalla mancata vaccinazione, se resa obbligatoria, ma non curare chi non si sottopone a un determinato trattamento non è una risposta costituzionalmente accettabile”. Del resto, dice Boggero, “se vogliamo già il tampone per chi non si vaccina è uno strumento sanzionatorio. Già oggi abbiamo in vigore misure sanzionatorie per chi non si vaccina, quindi allo stato non vedo la necessità, dopo nemmeno un mese dall’entrata in vigore delle misure sulla certificazione verde estese a un gran numero di esercizi commerciali ed eventi, di inasprire ulteriormente il regime normativo nei confronti di chi non si vaccina”.

Teniamo sempre conto, dice Boggero, “che in Germania fino all’11 ottobre i tamponi resteranno gratuiti. La proporzionalità della misura è stata osservata in maniera assai più corretta in Germania che da noi. In Italia si è passati da un giorno all’altro all’imposizione del tampone a pagamento per chi non era vaccinato, anche quando non dipendeva dalla sua volontà”.