Negazionisti per forza, teatrino inguardabile

Dopo quasi due anni di emergenza sanitaria, continuano a imperversare in tv e sui giornali posizioni scettiche nei confronti dei vaccini

Pecore elettriche

Pecore elettriche.

Firenze, 28 novembre 2021 - Dopo quasi due anni di emergenza sanitaria, continuano a imperversare in tv e sui giornali posizioni scettiche nei confronti dei vaccini. Laddove si dimostra che c’è anche una responsabilità dei media nella costruzione di un clima ostile nei confronti della scienza. Alcuni talk show sono diventati inguardabili (e non da ora). Qui nessuno nega il diritto anche al più scemo di noi a dire la propria opinione, persino a pensare che c’è una dittatura sanitaria in corso, senza correre il rischio di essere portato via da un’ambulanza del 118. Personalmente, vorrei che fosse garantito anche il diritto a essere imbecilli, purché limitato a danneggiare sé stessi e non gli altri. Poi, certo, si potrebbe obiettare che anche questo ha un costo per lo Stato, dunque per la collettività. Ma il discorso sarebbe lungo e non voglio divagare.

Riscoprire i filtri, non solo quelli di Instagram, aiuterebbe quantomeno a selezionare le chiacchiere in questo casino pandemico in cui siamo finiti da quasi due anni. Marco Travaglio, l’altra sera, a "Otto e Mezzo", ne ha aggiunte altre: "Se avessi un bambino non lo vaccinerei neanche se mi puntassero una pistola. Aspetterei che ne vaccinassero almeno qualche centinaia di migliaia di altri prima". Ora, negli Stati Uniti d’America ne hanno vaccinati quasi 3 milioni, finora senza problemi. Quindi, come suggerisce il virologo Roberto Burioni, "attendiamo serenamente l’approvazione di AIFA".

La deputata no vax Sara Cunial (non a caso eletta con il M5s, poi cacciata perché era troppo anche per i Cinque stelle) ha cercato in ogni modo di entrare alla Camera senza green pass, ha pure presentato una richiesta di sospensiva che però è stata respinta. Il Consiglio di giurisdizione della Camera dei Deputati è stato costretto a ribadire l’ovvio, e cioè che anche i parlamentari sono tenuti al pari e più di ogni altro cittadino, a "non ledere né porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui, in osservanza del principio generale che vede il diritto di ciascuno trovare un limite nel reciproco riconoscimento e nell’uguale protezione del coesistente diritto degli altri", come osservato dalla Corte costituzionale.

Forse adesso è arrivato il momento di consegnare all’oblio anche la deputata Cunial, senza dimenticare però chi l’ha portata in Parlamento insieme a tanti altri che oggi fischiettano (citofonare Paola Taverna, che è pure vicepresidente del Senato), ovvero i Cinque stelle. Non intervistarla, non considerarla una notizia. Il freak show ha già goduto della nostra attenzione a lungo fin qui. Compreso lo show di quelli che da mesi si presentano in piazza contro il green pass spacciando come proprio nume tutelare la libertà. Molti servizi televisivi sono stati dedicati a queste manifestazioni, con il risultato che si è aggiunta una pandemia alla pandemia: quella del narcisismo.

[email protected]