Eh ma Di Maio è cresciuto molto

È lo stesso Luigi Di Maio che poche settimane fa, da ministro degli Esteri, dispensava proposte di altissime onorificenze a membri del governo russo e oligarchi accusati di corruzione.

Pecore elettriche

Pecore elettriche

Firenze, 28 febbraio 2022 - “Eh, ma Di Maio è cresciuto molto”, capita di leggere sull’Internet. Il ministro degli Esteri ha insomma capito come si sta a tavola; è passato da chiedere l’impeachment di Sergio Mattarella a considerarlo garanzia di equilibrio costituzionale, è passato dall’invocare i gilet gialli contro Emmanuel Macron a rivendicare europeismi sinceri e costituzionalmente democratici.

Si è insomma adattato, insieme a molti altri suoi compagni di partito. Una capacità di mutazione notevole, si penserà. Eppure è lo stesso Di Maio che poche settimane fa, da ministro degli Esteri, dispensava proposte di altissime onorificenze a membri del governo russo e oligarchi accusati di corruzione.

Di Maio
Di Maio

Sulla Gazzetta Ufficiale, datato 2 dicembre 2021 e pubblicato il 15 gennaio 2022, si trova un decreto del presidente della Repubblica che conferisce l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine della “Stella d’Italia” “sulla proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale” a Viktor Evtukhov e Andrey Kostin.

Il primo - come ricordavano già i Radicali Italiani il 17 gennaio scorso - “è sottosegretario di Stato al Ministero dell’Industria e Commercio Estero; il secondo è un banchiere russo, membro di vari consigli di amministrazione e accusato in passato di malversazioni dal dissidente russo Alexei Navalny”.

L’anno scorso, spiegavano ancora i Radicali Italiani, “il ministro Di Maio aveva fatto conferire l’onorificenza di ‘Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Stella d’Italia’ sia al primo ministro russo Mikhail Mishustin (oggetto di investigazioni da parte del team di Alexei Navalny, a seguito delle quali è stato inserito nella “Putin list” stilata dal Dipartimento del Tesoro USA, con l’accusa di “corruzione e arricchimento illecito”) sia al ministro dell’Industria e Commercio Estero Denis Manturov”.

Con una lettera formale inviata il 4 settembre 2020 “avevamo richiesto al Presidente Mattarella di revocare tali onorificenze vista la situazione di negazione dei diritti civili e politici all’interno della Federazione Russa e la continua minaccia attuata dal regime di Putin fuori dai suoi confini con azioni militari (Ucraina, Siria, Libia, Africa), con attentati a singoli cittadini e con azioni di disinformazione sul web”. Di Maio ha annunciato - adesso! - che le onorificenze verranno revocate, perché non c’è niente di onorevole in quello che sta facendo la Russia. Resta da capire perché mai - visto il pregresso - questi alti riconoscimenti siano stati conferiti.