Il centrodestra ha un problema di identità e si vede

Questi ballottaggi non sono andati bene per il centrodestra (a voler usare parole gentili). Pesa soprattutto la sconfitta di Verona

Damiano Tommasi conquista la città di Verona

Damiano Tommasi conquista la città di Verona

Firenze, 28 giugno 2022 - Questi ballottaggi non sono andati bene per il centrodestra (a voler usare parole gentili). Pesa soprattutto la sconfitta di Verona, dove ha trionfato l’ex calciatore Damiano Tommasi. Il mancato apparentamento fra l’ex sindaco Federico Sboarina e l’altro ex sindaco Flavio Tosi ha provocato un autogol che resterà a lungo impresso nella memoria del centrodestra veneto: “C’è un problema di fondo, Sboarina non ha ben governato”, dice Tosi, appena passato a Forza Italia: “Se si prendono al primo turno Tosi più Tommasi fa il 64 per cento, Sboarina aveva il 32 per cento”. Insomma, “se uno su tre vota Sboarina e due su tre gli votano contro vuol dire che era il sindaco sbagliato. Mi spiace perché mentre Forza Italia questo lo aveva capito, anche parti della Lega lo avevano capito. Altre no nel Carroccio, mi hanno fatto fuoco di sbarramento, senza considerare che con il 6 per cento che aveva la Lega, più i miei voti, si poteva fare un buon risultato”.

Il centrodestra ha un grosso problema di identità da risolvere alla svelta prima delle elezioni politiche del 2023. Qual è l’assetto? Qual è la missione? Quale la visione? Fino a poco tempo fa ha dominato il salvinismo, e adesso?

Ma un problema specifico di identità ce l’ha la stessa Lega, o meglio Matteo Salvini, in preda al duello con Giorgia Meloni. Lo ha detto bene stamani sul Corriere della Sera Luca Zaia: “Anche nelle aziende, dal punto di vista manageriale, non c’è nulla di peggio che distogliere l’attenzione dal tuo prodotto per guardare quello del concorrente”. Tradotto? “Che tutti non li puoi accontentare. E le identità contano”.