Beppe Conte, specialista in penultimatum

Non c’è da aspettarsi niente di buono dal capo del M5s, che resta sì al governo ma con ampia libertà di logoramento

Pecore elettriche

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Firenze, 8 luglio 2022 - Non c’è da aspettarsi niente di buono da Beppe Conte, che resta sì al governo ma con ampia libertà di logoramento. Basti vedere il voto di ieri alla Camera sul dl Aiuti: l’aula ha confermato la fiducia al governo con 410 voti a favore, 49 contrari e un astenuto. “Diamo la fiducia oggi a questo governo”, ha detto il deputato grillino Luigi Gallo, "ma attendiamo delle risposte: ci aspettiamo misure a lungo termine che consentano ai cittadini di superare un momento di crisi così lungo, la conferma del reddito di cittadinanza senza se e senza ma, il salario minimo, il superbonus e lo stop alla speculazione sul prezzo del gas”. E Conte, con non poca ambiguità: “Ok la fiducia al Governo, vogliamo collaborare: Voteremo la fiducia alla Camera, al Senato vedremo”.

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte (Ansa)

I Cinque stelle potrebbero decidere di astenersi sul provvedimento; al Senato potrebbero uscire dall’aula al momento di esprimersi sul testo: “Io sono per fare, per quanto ci riguarda, un appello alla stabilità e un appello al fatto che il nostro Paese in questo momento ha bisogno di un governo solido, stabile e con una maggioranza coesa che riesca a trovare le intese che sono necessarie”, ha detto Enrico Letta.

Le ondivaghezze contiane sono un problema anche per il segretario del Pd, che tanto si è speso insieme alla dirigenza per un’alleanza con il M5s che dovrebbe sfidare il centrodestra alle prossime elezioni politiche. Certo è che se continua a minacciare penultimatum, di cui è specialista, anche il benedicente Pd potrà avere qualche problema a seguire il M5s. Fra Mario Draghi e Beppe Conte il Pd continua ancora a stare con il presidente del Consiglio.