Conte vuole salvare dalla tagliola del doppio mandato gli insultatori di professione

Il presidente del M5S: "Non manderemo in soffitta chi per dieci anni ha preso insulti per difendere i nostri ideali". Come Paola Taverna, che nel 2015 diceva al Pd: "Mafiosi, schifosi, siete delle merde, ve ne dovete andare, dovete morire"

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Firenze, 27 luglio 2022 - Che fare ora con chi ha superato il tetto dei due mandati? Nel M5s l’annosa domanda si ripropone come la peperonata. Beppe Grillo dice che è la regola aurea dei grillini - dopo due mandati, si va a casa. Il problema è che così rimarrebbero fuori dal giro parlamentare in parecchi che hanno fatto la storia del M5s, risponde Beppe Conte. Da Roberto Fico a Paola Taverna. E Conte è sinceramente preoccupato, perché rischia di rimanere da solo.

“Siamo una comunità che pone al suo fondamento la dignità della persona. Nessuno di coloro che sono rimasti ha gettato la spugna”, dice Conte stamattina in un’intervista al Corriere: “In ogni caso non manderemo in soffitta chi per dieci anni ha preso insulti per difendere i nostri ideali e per contribuire in Parlamento a realizzare le nostre battaglie. Una cosa è certa, la loro esperienza sarà in ogni caso preziosa”. A dire il vero, Taverna, oggi vicepresidente del Senato, è stata per anni la regina degli insulti: “Mafiosi, schifosi, siete delle merde, ve ne dovete andare, dovete morire”, diceva nel luglio del 2015 rivolgendosi al Pd (prima insomma di allearsi con il partito di Bibbiano, ma questa come noto è un’altra storia).