Ambra, dalla rianimazione all'oro. Quel messaggio potentissimo

L'impresa della Sabatini nei cento metri alle Paralimpiadi. La sua storia non può che essere di esempio a quanti vivono momenti di difficoltà

Ambra Sabatini festeggia l'oro delle Paralimpiadi

Ambra Sabatini festeggia l'oro delle Paralimpiadi

Porto Ercole (Grosseto), 4 settembre 2021 - Un messaggio potentissimo. Mai arrendersi, mai piangersi addosso. Soprattutto quando la vita ti pone di fronte ostacoli enormi. La possibilità di farcela c'è. L'impresa di Ambra Sabatini, 19 anni, da Porto Ercole, oro nei cento metri alle Paralimpiadi è la storia di una ragazza che solo due anni fa finì in rianimazione per un incidente nel quale perse una gamba.

Chi è il fidanzato di Ambra Sabatini

Martedì la festa nella sua Porto Ercole

image
image

Uno scontro in scooter all'Argentario nel 2019. A quel tempo Ambra aveva già una grande passione per l'atletica. Quel giorno, con il padre, stava andando agli allenamenti. L'incidente avvenne con un'auto che procedeva in direzione opposta. Le condizioni di Ambra furono giudicate subito gravi dai medici, che furono costretti all'amputazione della gamba sinistra per il violento scontro.

La gioia di parenti e amici di Ambra Sabatini a Porto Ercole
La gioia di parenti e amici di Ambra Sabatini a Porto Ercole

Fu un giorno che cambiò la vita di Ambra, un giorno che le infuse ancora più tenacia di prima. Fu trasferita all'ospedale di Careggi a Firenze, andò in rianimazione, dovette superare molte prove difficili. Ma, una volta uscita, sotto il controllo dei medici, bruciò le tappe per il rientro in pista, stavolta con una protesi.

Avrebbe gareggiato con gli atleti paralimpici, ma la voglia di affermarsi, di farcela, di chiudere un cerchio come poi ha detto suo padre dopo la vitroria dell'oro, è stata più forte di tutto. Non ha pianto, non ha maledetto il destino, ha guardato avanti subito, nei giorni successivi all'incidente. "La vita è troppo bella per essere vissuta con rassegnazione", ha detto Ambra in una intervista. 

La lezione che dà al mondo la diciannovenne di Porto Ercole va molto al di là dell'oro. Perché questa è una vittoria che può insegnare, ispirare e motivare quanti come lei stanno lottando in un letto di ospedale. "Lei ha come un alone intorno - dice don Adorno, parroco di Porto Ercole dopo la vittoria - Anche le altre atlete sono brave e hanno grande forza di volontà. Ma lei è così, è come la conosciamo da sempre, da quando frequentava qui a Porto Ercole il catechismo, è schietta e pulita". 

Adesso Ambra canta "Volare" nella notte di Tokyo. Per lei è pronta una festa grandissima al rientro all'Argentario. Ma intanto, senza quasi accorgersene, ha ispirato e dato una speranza a tanta gente.