Vanessa Ferrari, alle Olimpiadi un miracolo d'argento. Dal dramma alla medaglia

L’azzurra seconda nel corpo libero, prima medaglia olimpica alla quarta partecipazione ai Giochi. Lei che a Tokyo neanche doveva esserci, con il tendine d'achille rotto nel 2017

Vanessa Ferrari (Ansa)

Vanessa Ferrari (Ansa)

Tokyo, 2 agosto 2021 - Vanessa Ferrari è medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La ginnasta italiana ha chiuso al secondo posto la prova di corpo libero di ginnastica. A 30 anni Vanessa Ferrari finalmente sale sul podio delle Olimpiadi, un premio alla carriera di un’atleta che a Tokyo aveva affrontato la sua quarta partecipazione ai Giochi Olimpici.

Nella gara più prestigiosa, quella del corpo libero, della ginnastica artistica, Vanessa Ferrari ha chiuso il suo esercizio nella finale con il punteggio di 14.200 ed è stata preceduta soltanto dall’americana Carey, medaglia d’oro con il punteggio di 14.366. Al terzo posto con lo stesso punteggio e quindi entrambe medaglia di bronzo la giapponese Murakami e la russa Melnikova. Quella di Vanessa Ferrari è la ventottesima medaglia conquistata dall’Italia, che nella classifica dei medaglieri scende però a fine giornata all'undicesimo posto.

Italiani in gara il 4 agosto. Orari Tv: Ganna, Italvolley e Settebello

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Vanessa Ferrari, la carriera

Nata ad Orzinuovi (comune nel Bresciano), Vanessa Ferrari ha costruito una carriera fantastica nel mondo della ginnastica artistica e ora è finalmente riuscita a conquistare una medaglia alle Olimpiadi. Ferrari nella storia non solo per questo, ma anche per la forza con cui ha saputo reagire ai tanti infortuni (cinque interventi chirurgici nel ricco 'palmarés') che ne hanno contraddistinto il percorso di atleta. L’ultimo nel 2017, con la rottura del tendine d’Achille durante la finale dei Mondiali di Montreal. Una botta tremenda, dalla quale Vanessa ha saputo riprendersi alla grande. Lei che a Tokyo neanche doveva esserci. Impensabile un recupero accettabile in così poco tempo da un infortunio del genere. Poi la pandemia, il rinvio dei Giochi e quella qualificazione strappata in extremis in giugno, nella gara di coppa del Mondo a Doha. Da lì un sogno che prende forma, cresce piano piano e si realizza nell’argento di Tokyo 2020.

Cresciuta da bambina nella società Brixia di Brescia, nel suo palmares internazionale Vanessa Ferrari vanta il primo titolo per un’atleta italiana di campionessa del mondo di ginnastica artistica, titolo agguantato nel 2006 ad Aarhus in Danimarca. Sempre a livello mondiale, Vanessa si era messa al collo l'argento ad Anversa nel 2013. Quattro i titoli europei, il primo a livello di squadra nel 2006 a Volos in Grecia, quindi quelli ad Amsterdam nel 2007 (individuale e corpo libero) e a Sofia nel 2014 sempre nel corpo libero. Nella bacheca anche tre argenti e quattro bronzi continentali. In Coppa del mondo Vanessa ha vinto in tutti gli attrezzi, dalle parallele al corpo libero, dall'individuale alla trave. Mai una ginnasta italiana a livello individuale era riuscita a salire sul podio olimpico a differenza degli uomini che vantano ben 27 podi, 14 di essi primi posti. L'unico podio alle Olimpiadi della ginnastica femminile azzurra risale al 9 agosto del 1928 quando, all'edizione di Amsterdam, l'Italia vinse l'argento a squadre. Protagoniste di quella gara furono Bianca Ambrosetti, Lavinia Gianoni, Luigina Giavotti, Virginia Giorgi, Germana Malabarba, Clara Marangoni, Luigina Perversi, Diana Pizzavini, Anna Tanzini, Carolina Tronconi, Ines Vercesi e Rita Vittadini. 

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