Viking, gli errori di sempre Cardelli: "Così non va"

Il coach sulla sconfitta di Livorno: "Sbagliato completamente l’approccio". Adesso mancano ancora sette partite per poter conquistare la salvezza

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Le sue urla negli spogliatoi all’intervallo fra secondo e terzo quarto hanno fatto tremare i muri del PalaMacchia di Livorno. Coach Giacomo Cardelli ha provato così a scuotere i suoi giocatori dopo un primo tempo da 50 punti subiti e ci è riuscito, tanto è vero che nei successivi 16 minuti i punti subiti dalla Viking Montecatini sono stati soltanto 18. Purtroppo però i buoi erano già scappati dalla stalla e la vittoria aveva già preso una direzione ben precisa, e non era quella di Montecatini Terme: "La nostra prestazione non è stata all’altezza – afferma amareggiato il tecnico rossoblù – Siamo scesi in campo a Livorno con in testa un piano ben preciso, ovvero quello di limitare il più possibile le loro folate offensive e nei primi due quarti non ci siamo praticamente mai riusciti. Trovandoci di fronte una squadra molto giovane, capace di tenere un ritmo che noi ancora non riusciamo a sostenere, abbiamo provato a mettere in campo diversi accorgimenti tattici, come i cambi di schieramento e i passaggi alla difesa a zona per abbassare il loro ritmo che evidentemente non hanno funzionato visti i 50 punti subiti all’intervallo lungo, una cifra che non è ammissibile e che non deriva soltanto dalla bravura degli avversari perché nel terzo e quarto periodo fino a quando la stanchezza non ha preso il sopravvento siamo stati capaci di prendere loro le misure e abbassare clamorosamente le loro percentuali. Non capisco a questo punto dove sta il nostro vero io, continuiamo a ripetere gli stessi errori: è palese che l’approccio alla gara sia stato completamente sbagliato ma da una squadra così esperta mi aspetto qualcosa di diverso, mi assumo le responsabilità di tutto ciò ma a questo punto c’è da fare un passo indietro, parlare nello spogliatoio e cercare di capire i motivi di questo atteggiamento prima che sia troppo tardi, ci sono ancora sette partite ed è nostro dovere fare tutto ciò che è in nostro potere per portare a casa almeno la salvezza". A differenza delle precedenti uscite nella serataccia livornese anche l’attacco non ha brillato, con soli 62 punti e con percentuali horror da tre punti e persino ai liberi: "Può capitare quando sei costretto a rincorrere dal primo all’ultimo minuto, in ogni possesso la palla scotta, ogni conclusione tentata si carica di pressione perché devi recuperare e ogni errore può generare un canestro dall’altra parte e spingerti sempre più giù – analizza Cardelli – C’è anche da dire che le energie fisiche e mentali che spendi quando cerchi di rimontare sono infinitamente superiori e quindi è normale che venga a mancare un po’ di lucidità: ho contato almeno una decina di tiri aperti sbagliati, per non parlare dei liberi non segnati che sono stati un altro fattore nella partita, soprattutto quando Livorno era in difficoltà. Anche in attacco abbiamo vissuto di folate e non abbiamo avuto la nostra consueta continuità, bravi i ragazzi del Don Bosco che anche in difesa ci hanno tolto ossigeno, ma in questa sconfitta i demeriti nostri, su entrambi i lati del campo, sono sotto gli occhi di tutti".

Filippo Palazzoni