Gironi, la calciatrice-tata che annulla le punte avversarie ma pena con Santiago

La storia di Denise, capitano delle ritrovate Giovani Granata Monsummano che ha trovato lavoro da baby sitter al termine del lockdown

Denise, divisa tra due grandi amori: i bambini e il pallone

Denise, divisa tra due grandi amori: i bambini e il pallone

Monsummano Terme (Pistoia), 21 ottobre 2020 - State certi che è più difficile rincorrere Santiago della punta avversaria: perché il bimbo è sgusciante e imprevedibile mentre gli attaccanti, spesso, hanno movimenti preordinati e conosciuti. Denise lo sa, ma adora i bambini e il gioco del pallone. Da sempre o quasi. La femmina di casa Gironi ormai è una donna, avendo compiuto 29 anni lo scorso 11 maggio. Una donna del Toro (inteso come segno zodiacale, perché il tifo invece è tutto per la Juventus), che ha contribuito al grande ritorno sui campi da calcio delle Giovani Granata Monsummano.

“Abbiamo trascorso un paio di mesi d’inferno, attaccati al telefono o a giro a cercare calciatrici: all’inizio eravamo io e Francesca Campigli, il portiere. Io, l’allenatrice Laura Sonatori e il direttore sportivo Collodi ci siamo messi di buzzo buono ad allestire la squadra. Oggi contiamo 16 elementi e ne cerchiamo altri, per rinforzare determinati ruoli. Insomma, possiamo dire che ce l’abbiamo fatta”. Se non il Paradiso, s’inizia a intravedere il Purgatorio. Figlia di Luca, dirigente delle Giovani Granata, e Tiziana, un fratello e un fidanzato entrambi più grandi di 9 anni (guarda il caso), rispettivamente Ronny e Diego, è nata a Pescia, convive a San Baronto e ha la famiglia d’origine a Massa e Cozzile.

Valdinievolina doc, diplomata all’Istituto Alberghiero di Montecatini Terme (settore ricevimento) e laureanda in Scienze dell’Educazione e della Formazione all’Università di Firenze (ramo infanzia), ha trovato lavoro a contratto in questo “annus horribilis”, un 2020 che, purtroppo, ricorderemo a lungo. “Nella sfortuna, un colpo di buona sorte – racconta –. A lockdown terminato, sono diventata baby sitter di 3 bambini: Santiago, 6 anni il prossimo 21 ottobre, testardo, Nicole, 5 a novembre, una peperina, e India Manuela, 2 sempre il prossimo mese, amorevole a modo suo. La storia è singolare: ho ritrovato Giulia, la loro mamma, una persona con cui da piccola ho condiviso la pratica della ginnastica artistica.

Lei e suo marito, Antonio, sono da ringraziare perché non hanno offerto lavoro solo a me, ma con il loro show room di abbigliamento e vendite online stanno dando un’opportunità a tante persone. È più facile stare dietro alla squadra, dirigere la difesa, che ai bimbi, perché quando hanno le loro giornatine…”. Lei, esperienze di football a Rovezzano, Montecatini, San Miniato (Scalese), Monsummano e la passata stagione spezzoni a Pontedera, Pistoia e Larciano prima dell’interruzione per la pandemia, allenatrice dei vivai maschili a Margine Coperta, Academy Tau, Monsummano e Montalbano, sa come fare, coi pargoli e gli spogliatoi del “gentil sesso”.

“Questione di equilibri. Cerco di essere autorevole, non urlo né grido, cerco sempre il modo più tranquillo per spiegarmi. Anche con le compagne di squadra: certe cose si dicono sul rettangolo verde e tutto deve finire lì, guai a serbare rancore. Sono pignola, sì, e dico che col Monsummano vogliamo fare bene, che non significa vincere il campionato. Ma neppure giocare tanto per fare, della serie che si vinca o si perda è uguale. No, non è così”. Siamo certi che l’anno venturo, al termine della stagione porterà allo stadio pure Santiago. Che, magari, sul rettangolo verde troverà pure il modo di sfogarsi e farla, finalmente, sorridere.

Gianluca Barni