Bellei festeggiato per le 10mila vittorie Zirconium continua a volare, suo il clou

Bel duello per il secondo posto fra l’eterno Probo Op che non riesce a rimontare Uragano del Pino

All’Ippodromo Snai Sesana è andato in scena il primo convegno della stagione 2021 in un pomeriggio ancora con le porte chiuse al pubblico, ma che ha fornito l’occasione per festeggiare Enrico Bellei: sull’anello di casa che lo ha visto protagonista di grandi imprese, il “cannibale” ha ricevuto una targa ricordo dal direttore della Business Unit Ippodromi Snai, Stefano Marzullo, per le 10.000 vittorie della sua straordinaria carriera, traguardo che il driver montecatinese ha tagliato lo scorso 17 marzo e che ha promesso di “aggiornare” nei prossimi anni. Presenti a questo doveroso omaggio anche il Responsabile Corse Ippodromi Snai, Fabrizio Procino, e il sindaco di Montecatini Terme, Luca Baroncini. In pista, invece, clou del pomeriggio è stato il Premio Atmos, una prova sul miglio per anziani di cat. CD nella quale Zirconium ha potuto dare sfoggio della gran condizione che lo sorregge ormai da diversi mesi onorando senza troppi problemi il ruolo di favorito: con Antonio Di Nardo in sulky, il cavallo di Gennaro Casillo si è portato sul battistrada Uragano del Pino, ha temporeggiato ai lati del rivale e lo ha liquidato appena in retta, centrando il quarto successo consecutivo a media di 1.12.9. Ottimo anche al salto di categoria, Uragano del Pino ha salvato il secondo posto dal finale del generosissimo Probo Op (in terza ruota costante nei 600 finali e ancora vitale in retta), con Avrilvingtun Cam quarto a ridosso su Vinicio. È toccato ai gentlemen con cavalli di proprietà dare il via alla stagione. Nel Premio Amulio, una reclamare sui 1640 metri per cavalli anziani, la punta ci ha visto benissimo: appoggiata fin dal mattino, Urbe del Ronco ha fatto felici i suoi sostenitori e lo ha fatto malgrado uno svolgimento in salita, visto che dopo aver tentato la partenza dal 6 si era dovuta adeguare all’esterno del battistrada Ultimatul Indal: Matteo Angeloni non si è perso d’animo, si è limitato a scortare il battistrada aumentando il pressing solo sul penultimo rettilineo ma già prima della curva finale la sua portacolori è riuscita a sfilare al comando e in retta si è difesa con le unghie e con i denti dall’agguato di Akiko Font.