Sporting Club, Andrea Niccolai continua con i giovani. "Finisce un sogno, ma non il basket"

Sporting Club, niente iscrizione: resta soltanto il settore giovanile

I tifosi di Montecatini (foto Goiorani)

I tifosi di Montecatini (foto Goiorani)

Montecatini, 10 luglio 2014 - La giornata di ieri Andrea Niccolai se la ricorderà a lungo, forse per sempre. Perché la fine dello Sporting Club Montecatini 1949 nel suo progetto senior è la fine soprattutto del suo sogno, dopo la mancata iscrizione al campionato Dnb 2014 - 2015"La notte scorsa è stata effettivamente un calvario, non ho chiuso occhio al solo pensiero di dover mandare la mail alla Federazione in cui si rendeva ufficiale il nostro forfait. Quello del 2010 fu un atto di ribellione personale che feci per l’amore che avevo e che ho ancora per questo sport e per questa città - ricorda l’amministratore unico dello Sporting Club Montecatini - Andai da solo a Certaldo a rilevare di tasca mia il titolo sportivo della squadra locale, che aveva finito la stagione precedente in Divisione Nazionale C e feci ripartire questo progetto. Per me era un sogno, anche se ero consapevole che Montecatini aveva visto basket di ben altro livello". La DNC, vinta peraltro al primo tentativo, rappresentava un livello quasi amatoriale, e la DNB, purchè certamente superiore come qualità di pallacanestro offerta, non corrispondeva alle aspettative di un pubblico che aveva accolto con voli pindarici la rinascita rossoblù e che affrontava l’avventura in queste categorie come un purgatorio in attesa di una nuova ascesa verso l’elite della palla a spicchi nazionale. Un atteggiamento anacronistico e fuori contesto vista la scarsa fertilità di un humus imprenditoriale locale che la crisi ha reso arido: "Fare sport in Valdinievole sta diventando tremendamente difficile.

E’ mancato soprattutto l’apporto vero ed effettivo dell’imprenditoria, che nonostante tanti interessamenti e tanti contatti non ha potuto garantire risorse sicure. Siamo arrivati a coprire il 20% del budget che è servito per fare una DNB sulla falsariga della stagione appena passata, con soli giocatori giovani e spese ridotte al minimo. D’altra parte sapevo delle difficoltà a cui andavo incontro quando ho iniziato questo progetto: credo che la possibilità per Montecatini di fare una pallacanestro a livello di serie A sia sparita dopo il fallimento nel 2000. Ci sono stati poi dieci anni in cui abbiamo lottato in Legadue e lo abbiamo fatto molto bene, ma dopo quello che è successo nel 2010 non mi sono mai illuso che potessimo tornare a quei fasti. Se altri lo hanno fatto non hanno capito la realtà attuale di Montecatini". La sensazione che il popolo di fede rossoblù abbia vissuto un’ illusione collettiva, chiuso nella bolla dei ricordi del tempo che fu, c’è, ma Niccolai non biasima i tifosi, che spesso non gli hanno lesinato critiche anche ingenerose: "Montecatini è dei tifosi, è giusto che critichino e io non mi sono mai ritenuto infallibile, anzi. Quel che è certo è che ho fatto sacrifici immani per questi colori, arrivando a lavorare anche per quindici ore al giorno e senza alcun tipo di retribuzione. E continuerò a lavorare: c’è un progetto giovani da portare avanti. Il basket a Montecatini non finisce qui".